A poche ore dall’inizio del corteo per celebrare il primo anniversario dalle proteste anti-governative di Gezi Park, Istanbul è una vera e propria polveriera, una città che vive in uno stato di massima allerta che perdurerà per i prossimi giorni con oltre 25 mila agenti schierati nelle strade principali, supportati da cinquanta blindati e elicotteri, ed, in particolare, intorno a Piazza Taksim punto di incontro annunciato dei dimostranti che, in attesa di capire come andranno effettivamente le cose, sono già stati avvertiti dal premier turco Erdogan “Coloro che intendono manifestare saranno arrestati”. Poche parole che mettono in evidenza l’atteggiamento intransigente del leader turco che ha anche ordinato la chiusura di Gezi Park che dalla mattina è sorvegliato da un cordone di forze dell’ordine.
Nelle ultime ore, da Istanbul sono arrivate notizie frammentarie con le autorità che hanno arrestato, preventivamente, 32 persone e già avviato alcune mirate azioni anti-sommossa, con lacrimogeni e cannoni ad acqua, nei dintorni di Gezi Park. Interventi simili vengono segnalati anche ad Ankara e Adana.
I fermati potrebbero essere più numerosi ma le forze dell’ordine stanno mantenendo un controllo rigidissimo della zona impedendo ai media di accedere ad aree giudicate a rischio. Ivan Watson, inviato della CNN, è stato fermato mentre era in diretta televisiva da Piazza Taksim ed illustrava la situazione nel centro della metropoli turca di fronte al cordone di Polizia che impediva l’accesso alla zona ai manifestanti. Watson, e tutta la sua troupé, sono stati trattenuti per circa mezz’ora prima di essere rilasciati, fa sapere lo stesso giornalista su Twitter, con tanto di scuse ufficiali da parte delle autorità.
Lo scorso anno, le proteste del 31 Maggio a Gezi Park avevano fatto scendere in piazza più di tre milioni di persone, con sit-in e cortei che, rapidamente, si erano diffusi in tutto il paese. La dura repressione governativa causò 8 morti e 8mila feriti.
La situazione in Turchia è estremamente complicata. Nelle ultime settimane vi sono state diverse agitazioni e manifestazioni contro le autorità, locali e nazionali. Due settimane fa a causa del disastro nella miniera di Soma e la scorsa settimana dopo l’uccisione di due giovani nel corso di uno scontro con la Polizia nella periferia di Istanbul.