Arriva un piano Ue proposto dalla Società Europea di Oncologia Pediatrica. Si al passaporto della sopravvivenza. Occorre sostegno sia dalla UE che dall’ Italia.
Un’ecatombe spaventosa di bambini ogni anno avviene silenziosamente in Europa: sono circa seimila, infatti, i bimbi e ragazzi che muoiono a causa del cancro e due terzi dei sopravvissuti soffrono di effetti collaterali legati ai trattamenti. E seppur risultano tanti i passi avanti fatti nella cura dei tumori infantili, troppe sono ancora le criticità da affrontare.
Ed é un evento importante in materia, il Congresso europeo sul cancro in corso a Vienna, a richiamare l’attenzione sui bambini colpiti da neoplasie attraverso la Società europea di oncologia pediatrica (Siope) che nell’occasione ha presentato un ‘Piano oncologico strategico europeo per i bambini e adolescenti” lanciando anche una proposta tanto innovativa quanto shock: istituire il Passaporto della sopravvivenza.
Il cancro, infatti, avvertono gli esperti, è ancora la prima causa di morte da malattia nei bambini a partire dall’anno di età in Europa, ed oltre 300mila cittadini europei sono sopravvissuti pediatrici i tumori.
Sono numerose, peraltro, le problematiche evidenziate dai pediatri europei nella lotta contro questa piaga: dal difficile accesso ai nuovi farmaci per i pazienti pediatrici alla mancanza di fondi, dalle disparità in Ue per l’accesso ai trattamenti e dunque alle chance di maggiore sopravvivenza all”isolamento dell’oncologia pediatrica rispetto alla comunità degli adulti.
Inoltre, avverte la Siope, “emerge una tendenza preoccupante dei politici a pensare che l’80% di successi di trattamenti nei tumori pediatrici indichi che questa non è una priorità e che gli sforzi si debbano concentrare solo sulla prevenzione negli adulti”. Ma “non è tutto nero – afferma il presidente Siope, Gilles Vassal – ed il supporto all’oncologia pediatrica mostrato dal Parlamento e dalla Commissione europea garantisce risorse ed incoraggiamento”.
Tra le proposta della Siope, vari progetti mirati e l’obiettivo di rafforzare la partenership con l’industria. Altro importante progetto è quello di migliorare la qualità di vita dei sopravvissuti: “Stimiamo che nel 2020 in Europa ci saranno circa mezzo milione di sopravvissuti pediatrici al cancro, e molti di loro soffriranno di effetti collaterali importanti. Abbiamo il dovere di garantire loro cure ottimali sul lungo termine”.
“Un modo per farlo – afferma Vassal – sarebbe istituire un Passaporto della sopravvivenza per ogni bambino o adolescente curato dal cancro, contenente tutte le informazioni sulla malattia ed i trattamenti eseguiti”. L’auspicio, conclude Vassal, è che “il nostro Piano diventi ora la base di un mirato Piano oncologico europeo per i bambini e gli adolescenti”.