Andrea Soldi è stata solo l’ultima vittima di quello che non è una casualità banale, come si è voluto far passare da svariati media ed “esperti”, ma la summa di un strumento vecchio, che si rifà ad una psichiatria obsoleta, che oggi si somma in un mix devastante, spesso, a poca competenza in chi è chiamato ad applicarlo e unito ad una visione distorta della delicatissima realtà della malattia psichica.
Ben venga, dunque, il primo corso di formazione, rivolto al personale della Polizia Locale (nel caso specifico di Napoli) dedicato al Trattamento Sanitario Obbligatorio. Il corso, cui parteciperanno in una prima fase oltre ottocento Agenti ed Ufficiali del Corpo, mira a fornire le necessarie conoscenze, in ausilio al personale specializzato delle ASL, nell’approccio di individui con problemi psichici e psichiatrici, nel caso in cui “debbano” essere sottoposti alle cure mediche.
Nell’arco del 2013 (dati ISTAT), in Campania, si sono resi necessari ben 890 interventi per Trattamenti Sanitari Obbligatori, di cui ben 601 sul solo territorio della Provincia di Napoli; i dati relativi alla città Metropolitana di Napoli del 2014 sono di 397 interventi, mentre, al 31 Agosto 2015 ci si è attestati su 284 casi.
Come ha tenuto a precisare il relatore, il Cap. Cortese, “oltre allo studio prettamente teorico della parte normativa e delle procedure da porre in essere, la Polizia Municipale di Napoli ha allo studio un Protocollo Operativo, che a breve sarà adottato congiuntamente con la ASL, che stabilisca non solo l’ambito giuridico entro il quale gli operatori Sanitari e di Polizia debbano muoversi, ma anche le procedure che, congiuntamente, questi attori dovranno mettere in campo per tutelare la salute del paziente.
Finalmente si smette di affidarsi all’esperienza o alla buona volontà dei singoli per parlare di vero e proprio protocollo; accertabile, dunque, anche e soprattutto in caso di abusi.
L’adozione del Protocollo Operativo per i TSO è stata fortemente voluta dal Comando, come ha spiegato il Comandante della Polizia Locale di Napoli, Col. Ciro Esposito, intervenuto ad introdurre il Corso, poiché i singoli Agenti chiamati ad intervenire in frangenti così delicati dove spesso si ha di fronte un individuo potenzialmente con atteggiamenti parfticolari. Non un delinquente, ma una persona che ha bisogno di aiuto, di essere curata e molto spesso ascoltata per poter superare il disagio personale causato dalla malattia mentale.
Il punto focale è proprio che il TSO è un trattamento sanitario non una misura punitiva- penale; non stanno affrontando – gli agenti – il criminale con scienza e coscienza ma solo una persona malata da aiutare.
Con l’adozione di questo Protocollo specifico Napoli si pone all’avanguardia rispetto al resto dei Comuni d’Italia e, attraverso l’ANCI sta realizzando un progetto nazionale SISFOR che coinvolgerà su tale tema tutte le forze di polizia nazionali e locali d’Italia.”
Speriamo solo che l’esempio napoletano possa essere ‘esportato’ e ‘contagiare’ gli altri corpi di polizia locale non solo nell’operatività ma anche nel principio che malato è diverso da delinquente.