(Adnkronos) – Donald Trump ha fatto causa all’emittente americana Cbs per 10 miliardi di dollari, sostenendo che l’intervista a Kamala Harris per il programma ’60 minutes’ sia stata falsificata per mettere la candidata democratica in buona luce con una chiara “interferenza elettorale”.
Un montaggio alternativo, presente nelle promozioni precedenti alla trasmissione, mostrava una risposta più lunga e meno chiara da parte di Harris, in evidente difficoltà nell’esposizione dellla propria posizione. Nel documento presentato da Trump in tribunale si afferma che la Cbs è colpevole di “atti di interferenza partitica e illegale sugli elettori attraverso una distorsione maliziosa, ingannevole e sostanziale delle notizie”. Il candidato repubblicano afferma che il montaggio aveva lo scopo di “confondere, ingannare e fuorviare il pubblico” e “far pendere la bilancia a favore del partito democratico mentre le accese elezioni presidenziali del 2024… si avvicinano alla loro conclusione”.
La memoria legale di 19 pagine include un catalogo di affermazioni sulla falsa riga delle dichiarazioni pubbliche spesso fatte da Trump. Ad esempio, si afferma che Harris – che viene ripetutamente indicata come Kamala, piuttosto che con il suo cognome – ha “spodestato” Biden in un “colpo di stato politico antidemocratico”. “La Cbs e altre organizzazioni mediatiche tradizionali si sono date da fare per far eleggere Kamala”, si legge. Un portavoce della Cbs ha dichiarato a The Hill che l’azione di Trump è “completamente priva di fondamento”.
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