Il primo dei tre confronti tra Donald Trump e Joe Biden si è concluso con un netto vantaggio per quest’ultimo. Novanta minuti infuocati durante i quali di due contendenti alla presidenza si sono scambiati accuse e offese. La gestione della pandemia, il Green New Deal sono alcuni degli argomenti discussi e, nel continuo rimpallarsi le responsabilità, non poteva mancare l’accenno alle dichiarazioni dei redditi di Trump: l’ultimo scoop del New York Times.
Indagini e campagna elettorale
Da alcuni mesi, a New York, è in corso un’indagine su un prelievo illecito dai fondi del comitato elettorale di Trump. Le cifre in questione sarebbero state versate al faccendiere Michael Cohen per “chiudere la bocca” a due donne con le quali il presidente avrebbe avuto una relazione. Nell’ambito di questa inchiesta, lo scorso agosto, i magistrati hanno ottenuto l’accesso alle dichiarazioni dei redditi di Trump. I candidati alla presidenza, durante la campagna elettorale, sono soliti rendere pubblici questi documento ma il tycoon si era rifiutato e i suoi avvocati avevano cercato, senza successo, di opporsi alla richiesta appellandosi all’esposizione politica del loro assistito. Ne è seguita un’accurata indagine del “New York Times” che ha gettato nuove ombre sulla figura del presidente in carica.
Le dichiarazioni dei redditi di Trump
Secondo quanto pubblicato dal quotidiano americano, il presidente in carica per dieci anni non ha pagato le tasse. Questo perché le sue attività erano in perdita. Nel 2016, anno della sua elezione, ha versato, invece, solo 750 dollari. La Trump Organization, poi, avrebbe effettuato una serie di operazioni di storno per aggirare il fisco. La bomba è stata sganciata in piena campagna elettorale e in un momento in cui il presidente uscente è indietro nei sondaggi.
Un imprenditore di successo?
La vicenda del mancato pagamento delle tasse americane da parte di Trump ha fatto, in realtà, molto di più. Le cifre mettono in luce una pesante situazione debitoria e quindi una cattiva gestione delle attività. Non solo hanno messo in dubbio l’affidabilità di colui che ha guidato gli Stati Uniti per quattro anni e si candida per un nuovo mandato, ma scalfiscono anche la sua immagine di imprenditore di successo. Queste cifre testimonierebbero la sua necessità di certi legami anche quando rischia di incorrere in un conflitto di interessi. Soprattutto spiegherebbero perché in tutti questi anni si è sempre rifiutato di rendere pubbliche le sue dichiarazioni. Scoop del New York Times non sono nuovi in tempi di campagna elettorale e non è possibile prevedere in che misura questo inciderà sul voto. L’unico dato certo è che al confronto con il suo rivale Joe Biden, Donald Trump è apparso molto nervoso. Una condizione che gli ha fatto compiere più di un passo falso.