Nessuna spettacolarizzazione ma solo più consapevolezza
Truffe amorose di Virginia Ciaravolo edito da Armando Editore, è un libro che ha l’intento di indagare un fenomeno che continua a perpetrarsi ai danni di persone emotivamente fragili. L’autrice ne parla per sensibilizzare su un fenomeno che pensiamo riguardi solo persone adulte, avanti con l’età, ma non è così. Virginia Ciaravolo racconta, senza morbosità né spettacolarizzazione, di una vittima giovane, Daniele Visconti, di appena 24 anni, che incarna il disagio della nuova generazione. L’autrice dichiara:
«Lavorare a questo libro che abbraccia più tematiche: truffe amorose, uso distorto dei social da parte della costellazione giovanile, il suicidio nei giovani che secondo le statistiche ISTAT sta subendo forti impennate, fragilità psicologiche, impone una presa d’atto di quanto occorre affrontare i disagi dei ragazzi e delle ragazze d’oggi. Solo con coraggio e corretta informazione a riguardo possiamo dare loro nuove alternative e strade da percorrere».
La nostra Testata, che ha sempre prestato particolare attenzione ai temi legati alla fragilità, ha colto l’occasione per continuare a informare il pubblico su tematiche attuali e di grande interesse sociale come quelle affrontate da Virginia Ciaravolo in Truffe amorose. Abbiamo approfittato quindi della disponibilità della scrittrice per rivolgerle alcune domande che, siamo certi, troverete di grande utilità.
Truffe amorose di Virginia Ciaravolo: intervista all’autrice
Salve Virginia, lei è nuova ai lettori di Cinquecolonne Magazine. Ci racconta brevemente cosa fa nella vita, di cosa si occupa?
Sono una psicologa- psicoterapeuta appassionata di criminologia, nel 2010 ritorno sui banchi dell’università e conseguo una nuova laurea in scienze dell’investigazione e sicurezza Università di Perugia. Dal 2013 divento presidente di una Onlus, Mai più violenza infinita dove mi occupo in modo particolare di violenza maschile sulle donne, abusi sui minori, devianza giovanile. Numerosi i progetti svolti in tale ambito che ci hanno permesso di ottenere riconoscimenti Istituzionali, tra i quali una medaglia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un progetto su bullismo e cyberbullismo. Formatrice in numerosi corsi sulle tematiche citate da tre anni collaboro come consulente/docente con la PS al Ministero dell’Interno.
Da quest’anno sono formatrice presso la Polizia Locale Regione Campania. Ho all’attivo numerose pubblicazioni su violenza di genere e violenza sessuale, per Armando editore: La violenza di genere dalla A alla Z ; D’improvviso si e’ spenta la luce. Storie di stupri, lacrime e sangue. Faccio parte del Tavolo tecnico del CNOP Sulla prevenzione al suicidio. Ho inoltre collaborato al Consiglio dei Ministri Dipartimento Sport, alla stesura delle linee guida contro gli abusi in ambito sportivo.
Introduciamo subito un argomento chiave che è alla base del suo libro. Ci spiega cos’è il Romance Scam?
Quando parliamo di Truffe sentimentali, Romance scam o catfishing, facciamo riferimento a situazioni nelle quali, un soggetto inganna o manipola una persona conosciuta in Rete, con obiettivi diversificati, in genere per fini apparentemente romantici o di tipo emotivo per dare risposta ai propri bisogni patogeni. Lo scammer, il predatore online, finge di provare amore, affetto sentimenti per ottenere denaro, ma anche per dare voce e corpo ai propri demoni interiori. Iniziano a studiare la preda, poi passano alla costruzione di una falsa identità. La profanazione della vittima è certosina, studiano e servano comportamento, personalità e carattere. Al falso profilo creato, aggiungono foto o informazioni ingannevoli che hanno l’obiettivo di “sedurre la vittima e condurla a sé”. L’obiettivo primario è stabilire con loro una connessione emotiva che fa si che la vittima si consegni talmente in un clima di fiducia totale. Si servono di una tecnica manipolati denominata Love Bombing, letteralmente bombardamento di attenzioni, adulazioni complimenti eccessivi, che ingabbiano la preda che si vuole conquistare. La vittima non è mai consapevole di quanto sta accadendo.
Credo che nell’immaginario collettivo, le vittime delle truffe amorose siano persone avanti con l’età, che identifichiamo per lo più come soggetti fragili e quindi facilmente manipolabili. La storia di Daniele Visconti ci dimostra che non è così. Secondo lei è un caso raro oppure è sempre esistito e per qualche motivo la società vi ha prestato poca attenzione?
Solo nel 2021 la Polizia Postale ci fa sapere che ci sono state 300 denunce per truffe online di questo tipo. Il numero è sicuramente sottostimato poiché spesso e vittime sono schiacciate dalla vergogna e dalla umiliazione di essere state raggirate.
Nella decodifica del fenomeno spesso si fa riferimento alle Donne tra i 40 e 60 anni che in un momento particolare della loro vita cedono alle lusinghe online, oppure agli anziani fragili emotivamente e aggirabili con facilità. Con la storia di Daniele proviamo che lo stesso identico problema lo avvertono i giovani, i nativi digitali.
Dal 2018, anno di avvento dei Social, per molte persone servirsi di internet per fare amicizie, avere relazioni è molto più semplice. Per i giovani le chat diventano un modo per sentirsi più coraggiosi, disinibiti, parlare in assenza di una corporeità aiuta a superare timidezza, i ragazzi si sentono meno impacciati. Il caso di Daniele è solo uno dei tanti casi di crudeltà in Rete. Ricordiamo l’ultimo di questi giorni, del giovane Tik Toker suicidatosi in diretta per una maldicenza ordita in Rete ai suoi danni.
Penso che un momento di riflessione sulla mancanza di un’educazione amorosa nella nuova generazione sia fondamentale. Lei che idea si è fatta? Perché molti ragazzi sono privi di empatia verso il prossimo e non sono in grado di instaurare rapporti amorosi “sani”?
Sono anni che ci battiamo per portare nelle scuole Educazione al rispetto, all’affettività, ad una sana educazione sessuale. I ragazzi di oggi sono lasciati soli a sé stessi, la sessualità esperita è quella fruita dai siti porno. La donna in questi contesti è mero oggetto, una cosa, che può essere vilipesa, sporcata, calpestata e gettata via.
I casi di stupro di Caivano, la terribile violenza di gruppo della giovane ragazza di Palermo, raccontano quanto l’immaginario sessuale maschile di questi ragazzi è fallace e risente del becero patriarcato dei loro padri.
Educare, orientare, accompagnare questi ragazzi ad una cultura del rispetto è l’unica strada che ci resta da percorrere, poiché la misura è ormai colma e rischiamo fortemente di imboccare una strada senza ritorno. Pensi che in questo l’Italia è lontana anni luce, i nostri cugini francesi da moltissimi anni hanno prodotto progetti a partire dalla scuola d’infanzia, il più famoso l’A B C D dell’egalite’, viene sperimentato con successo sin dalla prima infanzia, poiché proprio perché si tratta di problematica culturale prima si interviene meglio è.
Nel suo libro c’è un capitolo dedicato al vuoto normativo. E’ una lacuna tutta italiana oppure anche il resto dell’Europa non è al passo con i tempi?
Nel libro la Deputata Ascari ha prodotto una PDL (proposta di legge), molto interessante. Ci siamo accorti che il reato di truffa online contempla solo il danno economico. Pensi che il predatore di Daniele Visconti è stato condannato ad una ammenda irrisoria di 825 euro per falsa identità. Vale davvero così poco la vita di un giovane ragazzo? Non è stato calcolato il danno esistenziale, psicologico, l’istigazione al suicidio, la crudeltà esperita nei confronti di un ragazzo che voleva solo amare. Questa PdL vuole colmare questo vuoto normativo.
Le truffe economiche al pari di quelle amorose, regalano purtroppo gli stessi identici danni: stress, ansia, depressione, rischio suicidiario. Il soggetto che diventa preda attraversa la stessa identica agonia di chi è truffato economicamente, se si è poi giovani come Daniele, facilmente si cade affogando in una ragnatela persuasiva che mina il senso di fiducia, che sempre porta ad un pericoloso pessimismo che alimenta un meccanismo di impotenza appresa, arrivando come nella storia raccontata al triste epilogo di uccisone di sé stessi. È giunta l’ora che la giurisprudenza così come negli altri paesi si faccia carico di questa distorsione.