Al vertice sociale trilaterale si è discusso “Il futuro dell’Europa – Indicare la via verso crescita, occupazione ed equità“. I partecipanti al vertice hanno espresso, in particolare, il proprio punto di vista sui modi per far sì che il lavoro sia efficace per promuovere l’occupazione e l’inclusione sociale, sulle nuove forme di lavoro e sul futuro dell’industria, nonché sul pilastro europeo dei diritti sociali e il ruolo delle parti sociali.
Nella dichiarazione di apertura, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha affermato che “Il 60º anniversario della firma del Trattato di Roma sarà un momento di riflessione e di unità, ma anche un’occasione per fissare la direzione dell’UE per il prossimo decennio. Le parti sociali europee hanno tutte le ragioni per celebrare tale ricorrenza, come genitori orgogliosi. Sotto molti aspetti, i principali esecutori del trattato erano le imprese e i lavoratori. Da 60 anni, imprese, imprenditori e lavoratori svolgono un ruolo fondamentale per trasformare le libertà teoriche del trattato in una realtà concreta per i cittadini. Si tratta di un risultato che va difeso, protetto e approfondito.”
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha sottolineato: “È giunto il momento che un’Europa unita a 27 definisca una visione per il suo futuro. La settimana scorsa abbiamo avviato il dibattito con un Libro bianco della Commissione e presenteremo a breve proposte più dettagliate per rafforzare la dimensione sociale dell’Europa, insieme alla proposta finale per il pilastro europeo dei diritti sociali. Le parti sociali, a tutti i livelli, avranno un ruolo fondamentale in questo dibattito. Oggi le parti sociali dell’UE hanno firmato un accordo autonomo sull’invecchiamento attivo e un approccio intergenerazionale: me ne rallegro. Si tratta di un buon esempio dei risultati concreti che può offrire il dialogo sociale. Attendo con interesse un dibattito ampio e aperto in tutta Europa.”
Da parte della presidenza di turno, il primo ministro di Malta Joseph Muscat ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è la prosperità economica e il progresso sociale. Le due cose sono interconnesse e dipendono l’una dall’altra. Si tratta di prosperità con uno scopo. La crescita economica e una disoccupazione ridotta sono il risultato di decisioni coraggiose – riduzione delle imposte, promozione degli investimenti, eliminazione degli ostacoli burocratici e introduzione di misure intese a stimolare la competitività dell’industria. La dimensione sociale va di pari passo con la crescita economica. Crediamo nella creazione di un mercato del lavoro inclusivo che offra opportunità a tutti i cittadini tramite investimenti nella formazione, nella riqualificazione, nell’istruzione, nella creazione di condizioni di lavoro adeguate e in misure favorevoli alla famiglia. Il dialogo sociale è un motore importante alla base del successo delle riforme economiche e sociali. Il coinvolgimento nel processo di tutte le parti interessate garantisce che tutti gli interessi siano tenuti in considerazione. Lavoriamo tutti insieme per offrire maggiori opportunità ai nostri cittadini!”
Per la Confederazione europea dei sindacati (CES), il segretario generale Luca Visentini ha dichiarato: “I sindacati esortano l’Unione europea a raddoppiare gli sforzi per aumentare gli investimenti e creare posti di lavoro di qualità, nonché a incoraggiare la contrattazione collettiva per consentire aumenti salariali che diano impulso alla crescita. I lavoratori devono sentire la ripresa. I sindacati e i datori di lavoro, concordi sulla necessità di una seria politica industriale per l’Europa, hanno presentato oggi ai presidenti Juncker e Tusk un accordo in materia di invecchiamento attivo, che sarà attuato dalle parti sociali e mirerà a garantire un ambiente di lavoro e un’organizzazione del lavoro che consentano ai lavoratori di tutte le età di rimanere al lavoro fino all’età pensionabile legale.”
Il presidente di BusinessEurope Emma Marcegaglia, in rappresentanza dei datori di lavoro, ha affermato: “Gli europei si trovano di fronte a sfide del tutto nuove: nel contesto internazionale, negli imminenti negoziati per la Brexit, nel campo dell’occupazione, della sicurezza, della migrazione, ecc. Se agiranno da soli, gli Stati membri non saranno in grado di rispondere in modo efficace a queste sfide. Devono restare uniti. Sono le imprese che stimoleranno un aumento della prosperità dei cittadini dell’UE investendo nell’UE, generando più crescita e creando posti di lavoro. La Commissione, inoltre, non dovrebbe perdere di vista il fatto che l’Unione è un buon posto per vivere e lavorare. L’UE è la regione del mondo in cui il benessere sociale è maggiore. I datori di lavoro europei – BusinessEurope, CEEP e UEAPME – ritengono che, per migliorare la prosperità dell’Europa, sia più importante che mai portare avanti il programma di riforme strutturali e incoraggiare così investimenti privati e pubblici efficienti e produttivi e aprire la strada a un aumento della crescita e dell’occupazione in Europa. C’è bisogno con urgenza di una politica industriale europea ambiziosa. È necessario promuovere servizi pubblici altamente efficienti, nonché un programma d’azione dinamico dell’UE per le PMI.”