In questa trentaseiesima giornata di Serie A nuovi verdetti sono arrivati sia in alta che in bassa classifica tra corsa Champions e corsa salvezza.
Trentaseiesima giornata di Serie A: sguardo al campionato a 180 minuti dalla fine
Abbiamo il Napoli già qualificato in quanto vincitore del campionato mentre a seguire cisono Juventus, Inter e Lazio. Una corsa che ha ancora ovviamente tanto da dire col Milan che si è riportato sotto grazie alla vittoria di ieri contro la Sampdoria. La grande incognita è però capire cosa succederà con la Juve e se ci sarà questa penalizzazione. Insomma, una lotta Champions molto agguerrita e molto sentita. Un campionato che anche in coda ha molto ancora da dire nonostante la condanna alla Serie B di Cremonese e Sampdoria visto che manca ancora da decidere chi sarà la terza retrocessa tra Verona, Spezia e Lecce.
La gara degli azzurri
Veniamo, finalmente, alla gara di oggi tra la capolista e vincitrice del campionato, il Napoli di Spalletti, e i nerazzurri di Inzaghi che sono in terza posizione a tre punti dalla Juve. La partita di oggi al Maradona ha messo in luce due aspetti fondamentali:
- il Napoli non è a corto di fiato
- il Napoli non è a corto di preparazione
La squadra di Spalletti ha giocato fino al 94esimo. L’Inter ha fatto una partita di contenimento e molto difensiva. Sembrava quasi di assistere a qualche partita di diversi anno fa dove ci si metteva tutti dietro a difendere e poi magari con un contropiede e si trovava il gol. Abbiamo sentito l’intervista del tecnico neroazzurro che ci è sembrato un po’ sulle righe in quanto si è appellato all’espulsione del suo calciatore (Gagliardini) che avrebbe lasciato l’Inter in grande difficoltà.
L’uomo in meno, lo sappiamo, è sempre un “malus” importante ma stiamo comunque parlando di un giocatore che non è super determinante e stiamo parlando di un giocatore che è estremamente falloso (basti pensare che in 40 minuti da lui giocati, ha commesso ben 5 falli). Insomma, gli è andata fin troppo bene perché doveva essere espulso già intorno al 20esimo per un fallo veramente plateale venendo poi graziato dall’arbitro che ha fatto finta di non vedere.
Il match
Tornando al vivo del match, i campioni in carica hanno dimostrato di essere una squadra che sa giocare e sa dove mettere la palla quando e come vuole. Oggi c’è stata una coralità che fino ad oggi si era un po’ persa. In grande spolvero calciatori come il georgiano che oggi è stato sicuramente uno dei maggiori protagonisti che hanno spinto il Napoli alla vittoria.
Bisogna soprattutto sottolineare la bellissima prestazione in difesa di Kim ma anche del capitano Di Lorenzo. Il numero 22 azzurro è stato una vera spina nel fianco per l’Inter sia nella fase difensiva che in quella poi realizzativa tramite un eurogol da attaccante vero. Lobotka come sempre è stato il radar del centrocampo e tutti i palloni sono passati dai suoi piedi dimostrando ancora una volta di essere il cervello della squadra.
Determinazione azzurra
Il Napoli, oggi, ha anche messo in campo una determinazione feroce perché voleva vincere a tutti i costi la partita e l’ha fatto volendosi vendicare della sconfitta avvenuta a Milano proprio contro l’Inter. Spalletti ha dimostrato, ancora una volta, di saper leggere la partita ed ha fatto dei cambi ottimi dove sia Raspadori che Simeone hanno fatto la loro parte. Inoltre, ha fatto veramente piacere poter ammirare anche il nostro Gaetano che oggi ha giocato per la squadra in maniera sublime e ha avuto anche la gioia di siglare un gol che in questa annata stupenda ci voleva. C’è da dire che Meret è stato quasi sempre inoperoso ed ha preso un gol non per colpa sua che pesa tutto sul capo di Juan Jesus che oggi non è riuscito a essere veloce ed efficace nel fermare l’attaccante nerazzurro.
Le pagelle
Oggi la difesa sicuramente ha giocato bene quindi un bel 7 a tutti i difensori, escluso Juan Jesus che va sotto la sufficienza. Il centrocampo guadagna un bel sette e mezzo visto che ha fatto un lavoro molto stressante ma alo stesso tempo molto propositivo. L’attacco, forse, un po’ meno bene ma sicuramente guadagna un voto che va ben oltre la sufficienza. Un ultimo pensiero va al nostro caro uomo mascherato che tiene molto a vincere la classifica dei cannonieri: forse sarebbe stato il caso di non farlo uscire per magari cercare di fargli fare un gol? Nonostante ciò, ci auguriamo che nelle prossime partite questo possa succedere perché Osimhen è sicuramente la perla di questa squadra.
Ora testa alle ultime due partite sperando di poter superare il record di punti fatto a suo tempo dal comandante Sarri e quindi chiudere con un nuovo record questa storica stagione. Per il momento è tutto…
Ad Maiora