Per la prima volta, presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, è stata attuata la procedura combinata (tecnica TANDEM) di due trattamenti extracorporei nell’ambito del programma di trapianto di rene da donatore vivente ABO incompatibile.
Le unità operative coinvolte sono: U.O.C. Immunotrasfusionale (Dott. Piero Marson, Dott.ssa Tiziana Tison, Dott.ssa Anna Colpo), diretta dalla dott.ssa Giustina De Silvestro, U.O.C. Nefrologia (Dott.ssa Barbara Rossi, Dott.ssa Marianna Alessi), diretta dal Prof. Lorenzo Calò e U.O.C. Trapianti Rene e Pancreas (Dott.ssa Lucrezia Furian, Dott.ssa Cristina Silvestre, Dott.ssa Flavia Neri), diretta dal Prof. Paolo Rigotti.
In Italia la tecnica TANDEM è stata segnalata in casi pediatrici e la letteratura internazionale riporta alcune esperienze all’estero.
Il programma di trapianto di rene da donatore vivente ABO incompatibile prevede un approccio multidisciplinare al paziente e, in particolare, le nostre U.O.C. sono coinvolte nel trattamento emodialitico (Nefrologia 2) e nella determinazione e monitoraggio del titolo delle isoemoagglutinine e trattamento di desensibilizzazione pre-trapianto (Immunotrasfusionale). La desensibilizzazione viene attuata con terapia aferetica (scambio plasmatico o immunoadsorbimento selettivo/superselettivo), in associazione alla somministrazione di farmaci immunosoppressori, allo scopo di ridurre il titolo delle isoemoagglutinine e di superare così la barriera immunologica dell’incompatibilità ABO.
Fino ad ora il paziente in emodialisi cronica candidato a trapianto di rene da donatore ABO incompatibile veniva sottoposto, a giorni alterni, ad emodialisi e ad aferesi, con conseguente disagio per il paziente stesso, soprattutto in caso di titoli elevati di isoemoagglutinine, che richiedeva anche 7-8 procedure aferetiche, che andavano a sommarsi al programma di emodialisi cronica effettuata tre volte a settimana.
Al fine di consentire al paziente un periodo pre-trapianto meno stressante e di ottimizzare le risorse di spazio e di personale coinvolto nella procedura di desensibilizzazione, è stato creato un gruppo di lavoro che ha coinvolto diverse figure professionali (medici, infermieri e tecnici) allo scopo di mettere a punto il trattamento TANDEM anche presso la nostra Azienda Ospedaliera.
Il paziente candidato al trapianto ABO incompatibile era in trattamento emodialitico cronico presso altra Struttura. Nel febbraio u.s., in seguito alla visita di idoneità preliminare e ad adeguata informazione, il paziente è stato avviato al trattamento TANDEM, dopo averne espresso il consenso all’esecuzione.
Nel corso dei trattamenti TANDEM non si sono verificati eventi avversi e non sono state riscontrate differenze significative nell’efficienza delle procedure. Il paziente è stato trapiantato da donatore vivente ABO incompatibile, con successo, e dimesso nel marzo u.s.
Sulla base di questa esperienza, riteniamo che, dopo opportuna valutazione del paziente, il trattamento TANDEM possa essere applicato e sia sicuro ed efficace/efficiente. Esso inoltre può garantire una migliore qualità di vita ai pazienti candidati a trapianto di rene ABO incompatibile, riducendone significativamente il numero di accessi ospedalieri durante la fase di preparazione al trapianto. Il successo di questa esperienza è da attribuire soprattutto all’ottimale collaborazione e spirito d’iniziativa di tutti gli operatori sanitari coinvolti.