Il giorno dopo la giornata nera del trasporto pubblico cittadino con i mezzi tutti in deposito perché impossibilitati a fare il pieno per mancanza di fondi impazzano le polemiche e le colpe rimbalzano da destra a sinistra senza risparmiare nessuno: sindaco, comune, regione, governo centrale
”La situazione dei trasporti locali è drammatica in molte realtà italiane, negli ultimi due anni con i tagli agli enti locali la situazione è pesante, sono arrivati circa ottocentocinquanta milioni in meno, ma il taglio non è lineare in tutta Italia, alcune regioni sono in difficoltà maggiore, la punta dell’iceberg è la Campania che ha ridotto risorse per il servizio del 27% negli ultimi due anni”. Così Marcello Panettoni, presidente dell’associazione delle società e degli enti del trasporto pubblico locale di proprietà degli enti locali, delle regioni e di imprese private (ASSTRA), e ha aggiunto: ”Nel breve periodo la situazione finanziaria dell’azienda dovrebbe migliorare perché il comune di Napoli dovrebbe incassare duecentosessanta milioni per aiuti ai comuni in difficoltà , le difficoltà nelle Regioni sono dovute anche a quelle legate alla garanzia dei servizi sanitari in emergenza, a cui vengono destinati fondi per altre voci”. Naturalmente non si è fatta attendere la dichiarazione del sindaco di Napoli : ‘L’amministrazione comunale non ha la diretta responsabilità nel rifornimento del carburante per gli autobus da parte dei fornitori e dei distributori, essendo competenza della società a cui afferisce il trasporto pubblico su gomma. Lo ribadisco per dovere di verità verso le cittadine e i cittadini che oggi hanno dovuto subire i disservizi causati dalla mancata fornitura di carburante ai mezzi di trasporto. Cittadine e cittadini ai quali prometto, comunque, il mio impegno immediato affinché siano condotte tutte le indagini necessarie per verificare l’esistenza di responsabilità precise rispetto a quanto accaduto, anche in riferimento all’errata comunicazione che è stata veicolata da parte dei soggetti competenti”. Questo ha scritto su facebook Luigi De Magistris che non nasconde il suo stupore ”per l’attenzione mediatica, perfino nazionale, suscitata dal disservizio odierno. Un disservizio che non è stato peggiore di altre situazioni critiche verificatesi nelle scorse settimane, essendo Napoli una città salvata, appena quarant’otto ore fa, dal dissesto e dal fallimento, ed essendo il trasporto pubblico comunale un fronte sul quale stiamo resistendo nel complessivo fallimento del sistema di trasporto generale (non di competenza del Comune)”. Per il sindaco, il gran clamore è dovuto al precipitare ”nelle tradizionali dinamiche della campagna elettorale, con consolidati avvoltoi pronti ad avventarsi sulla nostra città , ridotta ad essere merce da propaganda per colpire l’amministrazione”. Quanto agli obiettivi futuri De Magistris assicura: ”nonostante la drammatica eredità finanziaria, nonostante i tagli nei trasferimenti subiti e nonostante la campagna elettorale, sono convinto che realizzeremo quel miglioramento del trasporto pubblico che resta centrale nel modello di città che vogliamo realizzare. L’adesione al piano di riequilibrio, infatti, consentirà di investire decine e decine di milioni di euro in quella holding unica del trasporto pubblico che è già nata ed inizierà a vivere nelle prossime settimane”.
Lasciateci una piccola notazione finale: fermo restando che nessuno vuole accollare al sindaco problematiche che vengono molto da lontano (ma ad oggi lui è pur sempre a Palazzo San Giacomo da due anni) e che i giochini mediatici della campagna elettorale sono palesi a tutti, resta incontrovertibile che le persone ieri erano costrette a spostarsi a piedi per una vera e propria, oltre che indebita, interruzione di pubblico servizio (e De Magistris da ex giudice dovrebbe sapere bene di che cosa si tratta). Il sindaco promette tante cose e come al solito vorremmo dargli un solo consiglio disinteressato: faccia prima le cose e poi le dica; lasci stare i proclami che non servono a nulla se non a creare situazioni paradossali.
Intanto i napoletani continuano a viaggiare in bus che assomigliano a carri merce.
L’alternativa? Andare a piedi, ma su un lungomare liberato! O prendere la bici, tanto c’è la pista ciclabile!
Gianfilippo Neri