Quante opere classiche sono disponibili come traduzioni in napoletano! D’altronde è difficile resistere alla musicalità della lingua napoletana, alla sua ricchezza di vocaboli. Se, come diceva Umberto Eco, tradurre è “dire quasi la stessa cosa”, il passaggio da una lingua all’altra soprattutto quando la prima è una lingua antica e la seconda un dialetto (anche se il napoletano è più di un dialetto) può dare risultati molto interessanti.
Traduzioni in napoletano: le commedie greco-antiche
“E Ffemmne ‘Mparlamiento” è la traduzione in lingua napoletana della commedia “Le donne al Parlamento” di Aristofane. L’edizione è stata curata dal sacerdote e professore Antonio Luiso per i tipi di Cuzzolin Editore. Il classico della commedia greca antica narra la storia di un gruppo di donne ateniesi, guidate da Assragora, che vogliono convincere gli uomini a lasciare loro la guida della città ormai verso la rovina. Una volta al comando, i loro provvedimenti getteranno la popolazione nello scompiglio. La lingua napoletana, con le sue infinite sfumature, viene chiamata a raccontare l’utopia portata avanti dal genio di Aristofane.
La Divina Commedia
Anche il classico per eccellenza della nostra letteratura, la Divina Commedia, non è rimasto immune alla “napoletanizzazione”, se così vogliamo chiamarla. Nel 1870, lo scrittore e giornalista napoletano Domenico Jaccarino diede alle stampe la sua opera più ardita: “Il Dante popolare o la Divina Commedia in dialetto napolitano”. Già noto per le sue poesie in napoletano, Jaccarino si cimentò nella traduzione dell’Inferno dantesco in lingua napoletana. Un’opera sui generis rimasta nel dimenticatoio fino a quando nel 2021 la D’Amico Editore ha deciso, in occasione delle celebrazioni dantesche, di ripubblicarla con il titolo “Lo ‘Nfierno. L’Inferno di Dante in lingua napoletana”. Tra i tre libri della Commedia, l’Inferno è senza dubbio il più pittoresco e rileggerlo in lingua napoletana deve essere particolarmente intrigante. L’opera è corredata da un glossario e un’appendice iconografica in cui sono riprodotte alcune stampe anastatiche dell’epoca in cui fu pubblicata l’opera.
Luis Sepulveda in lingua napoletana
Se la tradizione napoletana pullula di favole, tra le opere tradotte in questa lingua non poteva mancare una favola simbolo dei tempi moderni. “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepúlveda. La favola dello scrittore cileno è considerata un classico della letteratura contemporanea per ragazzi ed è stata tradotta in numerose lingue. La versione in lingua napoletana, pubblicata dalla casa editrice Langella, è stata tradotta da Claudio Pennino ed è corredata da illustrazioni a colori di Federica Ferri.
Concludiamo qui il nostro viaggio nel mondo dei classici tradotti in lingua napoletana in attesa di scoprire nuove perle.