Gli Artisti dell’Associazione Archivi Ventrone tornano con una nuova mostra collettiva Tracce Invisibili a cura di Marco Ticozzi. Questa volta l’appuntamento è nel cuore di Napoli, presso il Complesso Monumentale di San Gennaro all’Olmo dove la mostra, promossa dalla suddetta Associazione in collaborazione con la Fondazione Gian Battista Vico.
Luca Abbadati, Grazia Cucco, Stefano Donati, Miranda Gibilisco, Massimiliano, Ilaria Morganti e Tania Naumchik tornano a proporci la loro visione della realtà: “Così come negli ideogrammi il riferimento primigenio era la forma delle cose sensibili, essi ne indagano l’intima essenza traendone elementi costitutivi che ampliano la narrazione verso l’immaginifico e il recondito sorprendente” (M. Ticozzi).
Come Ticozzi ci fa notare, il luogo che fa da sfondo alle opere degli artisti è davvero suggestivo:
Nel cuore di Napoli – dove palpitano e si avvertono le compresenze di spiritualità e concretezza della vita quotidiana, di sacro e profano, di ricerca scientifica e filosofica, che convivono animate dal misticismo in un continuo dialogo tra vita e morte, intelletto e cuore – nella chiesa conosciuta per “l’olmo che c’era” e ha lasciato traccia (invisibile) nel nome suo stesso, prende forma una mostra di artisti che partono dal linguaggio condiviso e riconosciuto della rappresentazione del reale.
L’osservatore è rapito dal continuo gioco del dipinto che sembra fotografia e dalla fotografia che appare come un dipinto. Le opere sono inserite in modo così naturale in un contesto così significativo da renderne lo sfondo ancora più affascinante. Dal complesso generale, lo spettatore vien poi ipnotizzato dai particolari delle singole opere, particolari che, da soli, narrano qualcosa di nuovo e profondo man mano che il campo visivo viene ridimensionato.
La mostra si presenta dunque come una continua scoperta dove “Il segreto è l’attenzione allo sviluppo di un tema che diventa concetto o simbolo, mentre la rotta è tracciata dalla ricerca del particolare.”