La Commissione europea ha fatto cenno che potrebbe chiedere all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) un aggiornamento circa la valutazione di sicurezza degli acidi grassi “trans”, in risposta alle preoccupazioni di salute pubblica che nascono anche da un loro consumo limitato. Si pensa che circa il 14% di tutte le morti, circa 660 000 decessi nell’UE, siano dovute ai grassi trans.
Mentre la normativa europea, ancora, non prevede un obbligo di indicarli in etichetta e nemmeno è possibile al momento farlo su base volontaria. Sebbene si potrà decidere in tal senso a norma del regolamento “Informazione Alimentare ai Consumatori” del 2011.
Le ipotesi più accreditate sono: o stabilire una soglia massima su grassi trans industriali (da oli tropicali in prodotti da forno-pasticceria); o indicare in etichetta ma sempre e solo quelli industriali (non quelli da latticini e carne di ruminanti).
Con una mossa analoga, il Parlamento europeo ha chiesto ad Efsa di rivedere i risultati di una opinione del 2009 in cui si condannava il consumo di zuccheri artificialmente aggiunti non tanto per obesità e diabete, quanto solo per carie dentali.
Sono due sviluppi che potrebbero portare a differenziare meglio prodotti agricoli, in cui se presenti- zuccheri e grassi trans sono naturalmente in forme meno pericolose per la salute (fruttosio, grassi CLA…) rispetto a quelli aggiunti entro processi di trasformazione industriale (saccarosio, idrogenazione di grassi tropicali…).