Luciano Molino ha risposto all’appello del Comune di Napoli per questo “O-maggio a Totò” a cinquant’anni dalla sua scomparsa proponendo un’interpretazione acutissima e originale della figura del “Principe” e un segno grafico di straordinaria evidenza. La sua mostra sarà inaugurata dall’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele lunedì prossimo in san Severo al Pendino alle ore 12.00.
Artista poliedrico, pittore e disegnatore al quale dobbiamo tante belle immagini di Napoli e dei suoi personaggi, Molino, di cui si ricorda tra l’altro la mostra di ritratti dedicata ad un altro grande della scena napoletana, Eduardo De Filippo, si confronta direttamente con l’enigma, il mistero dell’immagine di Antonio De Curtis… “Per quale misteriosa alchimia, a mezzo secolo dalla sua morte, Totò è così presente, vivo, popolare,desta interesse e curiosità anche in chi è nato dopo di lui, è amato dai più giovani come un loro contemporaneo?”
Luciano Molino non ci dà una sola risposta ma, in una ricca serie di dipinti, interroga, indaga, esplora manipola la figura, il volto dell’attore e compie un piccolo prodigio: ci rivela, di immagini familiari, un significato in più, una possibilità ulteriore di interpretazione, un’emozione non rivelata.
Lontanissime da ogni “commemorazione” le figure di Molino sono un Totò dei nostri giorni, irriverente, paradossale, surreale, ironico e insieme sentimentale, un amico che ci accompagna ancora, dopo tanti anni, che ci diverte, ci stupisce , ci aiuta a liberarci di schemi fissi e convenzioni, ci fa un poco più liberi.