Le nuove tecnologie sono un alleato fondamentale per la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico. La Regione le sta utilizzando a più livelli, con la consapevolezza che questa è la strada più idonea da perseguire’.
Lo ha detto l’assessore all’ambiente Federica Fratoni intervenendo oggi presso la Scuola Superiore Sant’Anna nell’ambito dell’Internet Festival in corso a Pisa. Quale ruolo hanno avuto e possono avere le nuove tecnologie a fronte dei problemi connessi al rischio idraulico e agli eventi meteorologici sempre più violenti e improvvisi?
Ecco come la Regione le sta applicando:
Le previsioni meteo. L’obiettivo è migliorare l’affidabilità delle previsioni di pericolosità in termini spaziali e temporali. La ‘gestione unitaria’, con il coinvolgimento di meteorologi, idrologi, ingegneri idraulici e geotecnici e geologi, garantisce che difesa del suolo e assetto idraulico, prevenzione del rischio idrogeologico e protezione civile viaggino sulla stessa corsia. La pagina del Centro funzionale del servizio idrologico regionale contiene le informazioni per i cittadini sui potenziali rischi legati a fenomeni meteorologici e dà notizie sui comportamenti da adottare per proteggersi in caso di situazioni critiche (inondazioni, frane, smottamenti e allagamenti, temporali forti, vento, mareggiate, neve e ghiaccio).
La legge regionale 35/2011 e i monitoraggi sulle opere strategiche. La legge fissa criteri per individuare opere pubbliche strategiche e prevede una serie di obblighi in relazione al monitoraggio e alla tempistica di esecuzione. Grazie all’archivio di tutte le opere pubbliche avviate in Toscana (SIMOG-SITAT) si riesce a analizzarne i tempi di esecuzione. I risultati del monitoraggio sono visualizzabili nella pagina on line del sito istituzionale con tutte le informazioni collegate alla realizzazione del progetto e alle istruttorie autorizzative.
Il Documento annuale per la difesa del suolo. Con questo atto vengono selezionati e programmati gli interventi di difesa del suolo da realizzare in Toscana sulla base di requisiti di urgenza e cantierabilità. Sviluppato grazie a un complesso e sistematico lavoro di ricognizione compiuto dalla Regione insieme a Province, Comuni, Consorzi di bonifica, permette di stabilire delle priorità per gli interventi più urgenti. Le istruttorie sono state inserite, consultate e verificate in rete, grazie ad un portale web, predisposto per gli uffici.
Banche dati informatizzate e georeferenziate. Realizzate grazie al censimento delle opere dopo una ricognizione effettuata sull’intero territorio regionale e con la collaborazione di tutti i soggetti pubblici coinvolti, sono costituite da due archivi interconnessi fra loro: l’individuazione del reticolo idraulico e il censimento delle opere interferenti. Il censimento è visualizzabile ad un indirizzo web pubblico e accessibile dalla banca dati della Regione Toscana, alla pagina della Difesa del Suolo. Le opere censite sono editabili scaricando i file in formato shape, suddivisi in base ai tre Settori regionali del Genio Civile. Il censimento delle opere costituisce un primo step di un archivio informatizzato di notevole complessità. Basti pensare che ad oggi sono state censite circa 80.000 opere, insistenti su 65.000 Km di reticolo idraulico. L’individuazione geo referenziata, a cui sono collegate informazioni di tipo costruttivo e tipologico, può rivestire un importantissimo strumento non solo di tipo conoscitivo, ma anche gestionale.