(Adnkronos) – Torna il freddo sull’Italia dopo le temperature miti delle settimane scorse. “Ogni cambiamento climatico, come il passaggio dal caldo al freddo, obbliga il nostro organismo a rimodulare i meccanismi di termoregolazione di cui è dotato.
Si tratta di meccanismi complessi che, coinvolgendo apparati composti da organi vitali, come i sistemi cardiocircolatorio, polmonare, nervoso, ormonale, sottopongono questi ultimi ad un faticoso lavoro di rapido ri-adattamento a brusche variazioni termiche.
Ciò che comporta un rebound funzionale che può farsi sentire pesantemente, soprattutto in chi soffre di patologie croniche o in chi ha difese immunitarie deboli come gli anziani o i bambini”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo e responsabile per il Sud della Fondazione per la Medicina personalizzata.
“Sul versante immunologico, magari evitando di imbottirsi alla rinfusa di integratori che ‘rinforzano le difese immunitarie’, andranno opportunamente rispettate e mantenute le buone prassi che aiutano il sistema immunitario a lavorare in modo ottimale – suggerisce lo specialista – Non possono mancare, tra queste, le regole basiche finalizzate a mantenere in buona salute il nostro sistema microbico intestinale, organo essenziale per l’induzione, la formazione ed il funzionamento del comparto immunitario”.
L’immunologo sintetizza in un veloce decalogo cosa possiamo fare per difenderci da questo colpo di coda dell’inverno:
1) “Conveniente e vantaggioso per la nostra salute, in questo estremo tentativo di riscatto che, rispetto alla gradevole mitezza dei mesi già trascorsi, l’inverno si appresta a proporre, sarà munirsi di sciarpa, di giaccone e vestirsi ‘a strati’ tanto per trattenere il più possibile il calore del corpo, avendo cura soprattutto di proteggere con un cappello la testa che è risaputamente la parte del nostro organismo in cui maggiore è la termodispersione;
2) Buona norma sarà anche proteggere la pelle applicando creme e balsami protettivi e idratanti;
3) Sul versante alimentare, utile potrà essere in questi giorni aumentare leggermente l’apporto calorico giornaliero. Diete con scarse calorie potrebbero rallentare la capacità di regolare la temperatura corporea”.
4) “Preferire verdure reperibili in questa stagione come zucche, barbabietole, cicoria, cavoli, cardi e poi carciofi, spinaci, bietole, broccoli, sedano, porro, patate, cipolle, lattuga, finocchi: sono ricchi di acido folico, di vitamina C, di carotenoidi, precursori della vitamina A e di antiossidanti che stimolano le difese immunitarie”, prosegue Minelli.
Ancora:
5) “Assumere liquidi non freddi, come una giusta quantità di acqua a temperatura ambiente o di spremute di agrumi, consente l’introduzione di sali minerali e vitamine in quantità almeno sufficiente a svolgere un’azione protettiva sulle cellule e sul sistema immunitario;
6) Evitare di bere bevande alcoliche in genere, in quanto dopo un’iniziale sensazione di beneficio, promossa dalla loro proprietà di dilatare i vasi sanguigni e quindi determinare una piacevole sensazione di calore, lasciano spazio ad una vasocostrizione che induce freddo;
7) Lo sbilanciamento di questo ecosistema, con squilibrio tra le proporzioni dei ceppi batterici ed eventuale predominanza di quelli potenzialmente patogeni, può avere gravi conseguenze per la salute. Quel che in questi casi si verifica è una disbiosi potenzialmente associata ad una vasta gamma di disturbi anche extraintestinali, tra i quali quelli respiratori”.
Infine:
8) “Evidenze sperimentali associate a un’ampia letteratura scientifica incentrata sull’interazione tra il tratto respiratorio e quello gastroenterico sono sempre più consistenti e documentano nei fatti l’esistenza di un ‘asse intestino-polmoni’, cioè una comunicazione a doppia via realizzata per il tramite dei microbi dell’uomo.
Si riscontrano molto spesso – avverte Minelli – alterazioni della composizione microbica intestinale, per esempio, nell’asma bronchiale e nelle allergie, nella fibrosi cistica o nei tumori polmonari. E’ come se, grazie alla flora batterica, lungo l’asse intestino-polmone venisse modulata l’efficacia della risposta immunitaria e, di conseguenza, l’entità dei processi in infiammatori anche in sedi distanti dall’intestino.
“L’apparato che maggiormente sembra risentire dei cambiamenti termici – ricorda Minelli – è quello respiratorio: non a caso al cambio di temperatura sono molto frequenti raffreddori e faringiti. Anche perché un classico ‘colpo di freddo’, tanto più micidiale quanto più improvviso, può inceppare quel sofisticato meccanismo di protezione che all’altezza delle prime vie aeree, dopo aver intrappolato in una cortina di muco gelatinoso le particelle estranee presenti nell’aria inspirata, le spinge fuori grazie ad un vivace sistema di ciglia vibratili, così evitando che quel particolato esterno eventualmente contaminato da microbi patogeni possa fare danni”.
Dunque, raccomanda l’immunologo, “un’attenzione particolare all’abbassamento delle temperature deve sempre essere posta dalle persone affette da broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) o da asma bronchiale.
Non solo per la possibile disattivazione di quei meccanismi primari di fisiologica difesa già descritti, ma anche perché sottoposte all’azione irritativa diretta dell’aria fredda inspirata sulle mucose respiratorie, con conseguente insorgenza di tosse, secrezioni catarrali e possibile dispnea anche per sforzi minimali. Utile sarà, pertanto, restare in ambienti riscaldati nelle ore più fredde e, dovendo uscire, indossare una sciarpa tanto per riscaldare l’aria inalata, ovvero una mascherina soprattutto in ambienti affollati o scarsamente ventilati”.
Un rapido abbassamento della temperatura, tuttavia, conclude l’esperto, “può portare con sé anche dolori articolari, contratture muscolari, crampi addominali, mal di testa, nevralgie e, soprattutto quando l’esposizione al freddo è improvvisa e intensa, anche paralisi temporanea del nervo facciale”.
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