To the Bone è stato presentato in concorso al Sundance Film Festival 2017 in anteprima mondiale. Il film è prodotto da Andrea Iervolino e Monika Bacardi di AMBI Group insieme a Julie Lynn e Bonnie Curtis della Mockingbird Pictures e Karina Miller con la sua società Sparkhouse Media, che dirige con il marito Talal Alabbar. Andrea Iervolino e Monika Bacardi sono anche i produttori esecutivi.
Il film è scritto e diretto da Marti Noxon, che si è ispirata alla sua vita e ai gravi disturbi alimentari che l’hanno segnata. Nel film la donna ha il volto della promettente attrice Lily Collins, figlia del più noto cantante pop Phil Collins, già candidata ai Golden Globes per il film L’eccezione alla regola. Al suo fianco uno straordinario Keanu Reeves, nei panni di un medico anticonvenzionale che cercherà di aiutarla. A seguire un cast di tuo rispetto che vanta i nomi di Carrie Preston, Lili Taylor, Alex Sharp, Ciara Bravo, Liana Liberato, Brooke Smith, Maya Eshet e Kathryn Prescott.
La proiezione del film è stata preceduta da un cocktail esclusivo presso l’Acura Lounge, al quale ha partecipato la regista, il cast e i produttori del film. Il tutto si è spostato poi all’Eccles Center Theater per il red carpet e l’anteprima mondiale, presentata da Marti Noxon con un discorso molto sentito che ha emozionato tutto il pubblico presente, in un teatro completamente sold out.
Andrea Iervolino ha commentato: “To The Bone è un film che affronta una tematica molto forte, quale è l’anoressia, che non è solo una patologia fisica, ma soprattutto psicologica. La mente che logora il corpo, facendoti sprofondare in un tunnel di autolesionismo, depressione e sfiducia in se stessi. Ho adorato ogni singolo frame di questo film, perché in una malattia si racconta un’esistenza insita in ognuno di noi, fatta di insicurezze, ostacoli e momenti di sconforto in cui si sprofonda fino ad avere il coraggio di risalire come unica speranza di sopravvivere.”
Monika Bacardi ha aggiunto: “Marti (ndr Marti Noxon) ha saputo raccontare questa storia con una profonda sensibilità, denotata dal fatto che lei in prima persona è stata affetta da questa patologia. Ci vuole estremo coraggio a raccontare una parte così intima della tua vita, in cui ti metti a nudo e scavi nel più profondo della tua psiche e della tua anima per cercare di dare un messaggio a tutte le ragazze che non credono in se stesse e si rifugiano nella conquista di una bellezza che è solo dentro di loro, non in quello che vedono nello specchio. Devono solo scoprirla. È un film bellissimo e consiglio a tutti di vederlo.”