Da un’idea tutta italiana ed una collaborazione internazionale nasce “Think Rio” la prima guida per capire lo spirito, il folklore e lo stile di vita di Rio de Janeiro. Riccardo Giovanni, creatore di I Love Rio.com, un portale definito come “la prima città ricostruita on-line” presenta “Think Rio” un libro multimediale sviluppato da un gruppo di scrittori e ricercatori brasiliani, americani ed europei.
“Rio de Janeiro è una città bellissima, con spiagge, montagne e paesaggi incredibili” spiega Riccardo, “ma la vera bellezza si scopre quando si riesce a capire gli abitanti, quando si riesce ad integrarsi, anche solo un poco, con le tradizioni locali.” Il libro è scritto in inglese, e spiega molti aspetti del modo di vivere locale in una maniera semplice e facile da afferrare.
Think Rio è fornito di decine di QR Code che rimandano al contenuto digitale di ILoverRio.com, le cui 25 mila pagine continuano a crescere e ad arricchirsi. Oltre alla presenza di centinaia di proverbi ed espressioni carioca, una nota distintiva che rende la guida diversa da ogni altra, sono i suggerimenti dati sui comportamenti da tenere quando si va in spiaggia, al ristorante, nei locali notturni, quando si visitano le favelas o si è in città per fare business.
Qualche esempio? Nelle spiagge di Rio non si portano asciugamani e a sdraiarsi al sole sono solo le donne. Gli uomini sono sempre in piedi, al massimo seduti, ma mai sdraiati. Non esistono sdraio, ma sedie messe in circolo perché la spiaggia è considerata un posto dove socializzare, non dove isolarsi con musica e cellulari. Consigli di buon senso e buona educazione per quando si visitano le favelas come non presentarsi con macchine fotografiche di lusso, evitare di fotografare aspetti problematici della favela, fare poche foto e chiedere sempre il permesso prima di scattare. Suggerimenti anche legati al business e al centro della città.
Bisogna essere un po’ flessibili sugli orari, evitare di presentarsi nei distretti commerciali in tenuta da mare, magari con i sandali ed evitare accostamenti pacchiani che rimandino alla bandiera del brasile del tipo giacche verdi e cravatte gialle. Pensieri anche per capire lo spirito amichevole e ottimista degli abitanti di Rio che al ristorante chiamano il cameriere “fratello” o “campione” e per i quali la parola “no,” quasi non esiste: un prodotto non è mai “indisponibile,” ma “arriverà a giorni”.
Questa la sintesi di Think Rio, libro strettamente legato al progetto ILoveRio.com, rivoluzionario nel modo di concepire ediffondere la conoscenza e la cultura, che parte 10 anni fa, quando Riccardo Giovanni nato in Italia e laureato negli USA in economia e ingegneria, si trasferisce a Rio de Janeiro dopo molti anni trascorsi lavorando tra Boston e New York. Una creazione italiana speciale ed innovatrice tanto quanto il portale, un lavoro immenso che fu ripagato attraverso decine di riconoscimenti istituzionali e con l’autorizzazione, per la prima volta nella storia, per la collocazione di una marca sulla statua del Cristo Redentore: I Love Rio sul simbolo di una nazione – un momento senza precedenti e un’immagine ritratta dai media di cinque continenti.
“I Carioca, come si chiamano gli abitanti di Rio, sono un popolo che credo abbia scoperto una filosofia di vita magica, dove l’integrazione culturale, la famiglia, gli amici, l’amore, la musica, il buon umore e l’ottimismo diventano un soluzione ai tanti problemi della nostra epoca. Credo che se tutto il mondo fosse un pochino più carioca, forse vivremmo in un mondo migliore” spiega Riccardo.