Il testosterone ha effetti positivi sulla salute e sull’invecchiamento umani che in questi ultimi anni si stanno scoprendo sempre di più. Un’analisi condotta dai ricercatori dell’Università dell’Australia Occidentale, in collaborazione con colleghi di Australia, Europa e Nord America, e pubblicata su ‘Annals of Internal Medicine’, ha evidenziato nuove correlazioni tra l’ormone maschile per eccellenza e rischio di mortalità.
Cos’è il testosterone
Il testosterone è un ormone steroideo del gruppo androgeno. Gli ormoni androgeni sono i responsabili della formazione dei caratteri sessuali primari, come lo sviluppo del testicolo e la maturazione degli spermatozoi, e secondari, come la muscolatura, la barba, la peluria diffusa e il timbro della voce. Il testosterone è prodotto dalle cellule di Leydig situate all’interno dei testicoli. Entra in gioco in due fasi precise della vita: in quella prenatale determinando il sesso del feto e a partire dalla pubertà quando è responsabile della formazione dei caratteri maschili dell’individuo.
Anche le donne producono testosterone, attraverso le ovaie, anche se in misura inferiore di un decimo rispetto all’uomo. In loro, il testosterone sarà poi trasformato in estrogeni.
Effetti del testosterone sulla salute
Gli effetti più noti del testosterone rientrano nella sfera sessuale e riproduttiva. E’ responsabile, infatti, del desiderio sessuale, della sua soddisfazione e dell’erezione. Gioca un ruolo determinante nella fertilità influenzando la quantità e la qualità dello sperma.
Gli effetti meno noti riguardano la sua capacità di influire sul buono stato di salute generale. L’ormone maschile, infatti, agisce sull’apparato muscolo scheletrico preservandolo. Protegge da malattie metaboliche quali ipertensione e diabete mellito. La produzione di testosterone regola il ritmo veglia-sonno raggiungendo i suoi picchi più alti al mattino e il minimo durante la notte. Recenti studi hanno scoperto anche una relazione tra testosterone e depressione: buoni valori dell’ormone proteggono dal rischio di generare uno stato depressivo.
Testosterone e invecchiamento
La ricerca dell’Università dell’Australia Occidentale ha aggiunto un ulteriore tassello alle conoscenze che abbiamo sul testosterone. I ricercatori hanno compiuto una revisione sistematica e una metanalisi che ha esaminato 11 studi su oltre 24mila partecipanti, per chiarire il legame tra ormoni sessuali, mortalità e malattie cardiovascolari nella popolazione maschile con l’avanzare degli anni.
Lo studio ha portato a importanti conclusioni sul ruolo del testosterone negli ultimi anni di vita. I dati a disposizione hanno permesso di affermare che basse concentrazioni di testosterone totale corrispondono a un rischio più alto di mortalità. Nello specifico, gli uomini con una concentrazione di testosterone inferiore a 7,4 nanomoli/litro avevano un rischio di mortalità più elevato per tutte le cause. Un dato, questo, che prescinde dalla concentrazione dell’ormone luteinizzante Lh. Gli uomini che presentavano una concentrazione di testosterone inferiore a 5,3 nmol/L, invece, correvano un maggior rischio di morte per malattie cardiovascolari.
Negli ultimi anni il testosterone è il componente fondamentale della Terapia Ormonale Sostitutiva riservata agli uomini e che da ottimi risultati nel contrastare disfunzione erettile, aumento della massa grassa, atrofia muscolare, ansia, depressione, riduzione della densità ossea. In realtà, il testosterone è somministrato anche alle donne con ottimi riscontri sullo stato di salute generale.