Con la circolare del 29 settembre 2020, il Ministero della Salute ha evidenziato l’importanza di utilizzare i tamponi antigenici rapidi come strumento di prevenzione nelle scuole. Il loro utilizzo permette di assicurare una diagnosi più veloce di casi di Covid-19, consentendo anche di fare una diagnosi differenziale tra i casi di sospetta sindrome influenzale e malattia da Sars –CoV2, cosa non possibile con i test molecolari che impiegano un intervallo di tempo più elevato per dare i risultati. Durante il periodo invernale gli episodi febbrili aumentano anche in modo esponenziale all’interno della realtà scolastica, questo porta alla necessità di fare dei test veloci per capire se si tratta di sospetto caso di Covid-19, e indirizzare fin da subito i potenziali alunni contagiati verso la verifica con il tampone. Quindi, seppur con dei possibili limiti derivati dalle caratteristiche del test, in ambito scolastico i test antigenici rapidi sono un grande aiuto per una diagnosi veloce e per limitare il contagio.
Test rapidi per le scuole: la campagna
Questo ha spinto il Governo a puntare su una campagna d’autunno concentrata sull’utilizzo dei test rapidi nelle scuole che somigliano molto al tampone tradizionale ma, che riescono a dare una risposta in soli 15/20 minuti.
Un esempio è lo Screen Test Covid19 AG dell’azienda italiana Screen Italia SRL, famosa per la distribuzione di uno strumento efficace che in 15 minuti riesce a dare il risultato.
Si tratta di un tampone nasofaringeo rapido immunocromatografico che serve all’individuazione qualitativa di antigeni Sars-CoV-2. Generalmente, l’antigene è individuale nei tamponi delle vie respiratorie superiori nella fase acuta dell’infezione. I risultati positivi del test indicano la presenza di antigeni virali, ma è necessario effettuare altre verifiche diagnostiche per la determinare lo stato infettivo.
Già disponibili in varie Regioni i test rapidi, arriva anche l’ok dall’UE
A causa dell’accelerata del virus, per decongestionare il sistema di testing, i tamponi rapidi iniziano ad essere disponibili dai medici di famiglia e in farmacia.
Si tratta di una vera e propria corsa contro il test, più velocemente si riescono a individuare nuovi positivi e minore sarà la propagazione del coronavirus.
Accordo raggiunto anche sui test rapidi a carico dei medici di medicina generale, che potranno aderire volontariamente, stesso discorso per i medici di famiglia.
Intanto arriva da Bruxelles, l’ok all’utilizzo del test rapido antigenico, da utilizzare quando la disponibilità dei test real-time Pcr, i tamponi è “limitata”, per testare quegli individui con sintomi compatibili al Covid-19. I test rapidi andrebbero utilizzati all’interno del contesto del tracciamento dei contatti, indipendentemente della presenza o meno di sintomi, oltre che nelle strutture ospedaliere o assistenziali. Inoltre, devono venir utilizzati sul personale sanitario, qualora i tamponi scarseggino o diventa difficile gestirli in contesti di alta prevalenza.
Arriva, quindi, la conferma anche dall’UE sull’utilizzo dei test rapidi antigenici Covid-19, diverse Regioni italiane li hanno già resi disponibili.
Il Lazio ha disposto un bando per eseguire gratuitamente test rapidi antigenici presso studi di medici di famiglia, hanno aderito più di 1.700 medici di famiglie, 400 pediatri di libera scelta, più 40 Unità di Cure Primarie (UCP).
Ricordiamo, inoltre, che il Veneto è stato uno dei primi a presentare un piano di potenziamento dello screening proprio grazie all’adozione di test rapidi antigenici di pochissima invasività, e di altissima attendibilità, da utilizzare nelle scuole e in tutti quegli ambienti in cui si concentra un forte afflusso di persone.
A queste regioni, si sono aggiunte anche Campania, Lombardia, Puglia, Sicilia, Calabria, Abruzzo. In questi giorni la diffusione e adozione del tampone rapido si sta espandendo in tutta la penisola e in molteplici contesti, una vera corsa contro il tempo nella lotta al Coronavirus.