(Adnkronos) – I test psicoattitudinali per l’ingresso in magistratura sono una misura “demagogica” e “incostituzionale” che “scredita la magistratura italiana”. A sottolinearlo in un documento approvato oggi, 6 aprile, all’unanimità dal comitato direttivo centrale, è l’Associazione nazionale magistrati che ribadisce la “ferma e assoluta contrarietà” all’introduzione dei test “perché inutile e frutto di una valutazione approssimativa, in quanto prescinde da accreditate opinioni scientifiche anche di esperti della Associazione psicoanalitica Italiana”.
Un modo per “mostrare la forza dell’esecutivo che può decretare la sottoposizione della magistratura al potere”, una “forma di controllo della personalità dei magistrati” perché “il rischio è che la psicologia si trasformi in strumento di controllo del modo di pensare e di agire”, afferma il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia. “L’introduzione dei test psicoattitudinali risponde alla volontà di indurre i futuri magistrati ad aderire ad una logica di sistema, a controllarli, a sminuirne in ultima battuta la loro indipendenza”, denuncia Santalucia. “Non dobbiamo sottovalutare i test – aggiunge il presidente Anm – E’ una scatola vuota, un puro messaggio di propaganda che fa pensare che i giudici non siano capaci di decidere con equilibrio”.
“Credevamo che il ministro avrebbe fatto argine rispetto a sollecitazioni delle commissioni parlamentari in sede di parere sullo schema di decreto legislativo” che “lo hanno spinto fuori dal recinto delineato dai criteri direttivi della legge delega”, perché tra questi “non ce n’è uno che giustifichi l’innovazione” dei test psico attitudinali, dice Santalucia.
Di “nessuna coerenza con la legge delega” ha parlato anche il segretario dell’Anm, Salvatore Casciaro, che ha evidenziato come i test presuppongano “l’individuazione di un tipo di magistrato” che è “un fuor d’opera, uno sforzo inutile”. A suo giudizio “quello che rimane è un effetto sfregiante per la categoria”, il “messaggio che i magistrati ordinari necessitano di un controllo psichico”, che è “un messaggio falso e demagogico”. Contro i test psico attitudinali per i magistrati serve una “reazione costruttiva” perché la loro introduzione “ci ha fatto fortemente indignare, ma la nostra indignazione deve essere controllata, che non significa cedere a un realismo che tende a ridimensionare la portata delle cattive riforme”, sottolinea ancora il presidente Anm.
“Abbiamo la possibilità di strutturare una azione elaborata, perché la legge sarà operativa dal 2026”, spiega rispondendo a una domanda sull’ipotesi di uno sciopero contro i test che era circolata nelle scorse settimane. Il direttivo “si deve pronunciare” sulle azioni da mettere in campo, ha chiarito il presidente dell’Anm, spiegando la sua proposta di procedere a “un’istruttoria, che sul tema non è stata fatta, rafforzando la nostra posizione con i pareri di psicologi e costituzionalisti, per poi chiedere a Camera e Senato di eliminare questa novità che non ha ragione di essere”.
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