Violenta scossa abbatte edifici all’Aquila e provincia e viene avvertita in tutto il centro. Sisma avvertito in maniera molto forte anche a Napoli. Gente in strada tutta la notte.
Sale il bilancio del sisma che ha colpito l’Abruzzo. Il numero delle vittime accertate cresce di ora in ora. Il bilancio è destinato con ogni probabilità, purtroppo, sempre ad aumentare. Dopo una serie di scosse registrate in serata, alle 3,32 di questa notte la terra ha tremato a l’Aquila causando vittime. Il terremoto, che si è sentito in tutto il centro Italia, e anche a Napoli, è stato di magnitudo 5.8 pari all’ottavo-nono grado della scala Mercalli, e l’epicentro è stato registrato a cinque chilometri di profondità. Lo sciame sismico non accenna a fermarsi. Sono molti gli edifici del centro storico dell’Aquila crollati. Inoltre, molte sono le persone che risultano disperse. E’ stato “un terremoto molto importante: ci sono migliaia di sfollati e migliaia di edifici crollati e lesionati”. Sono state moltissime le persone che per la paura si sono riversate nelle strade. Dalle prime informazioni risulta crollata parte della casa dello studente e non è escluso che sotto le macerie possano esserci delle persone. E’ crollata completamente la cupola della chiesa delle Anime Sante nel centro storico della città. Anche la Cattedrale ha subito danni strutturali. La scossa principale è stata seguita da oltre un centinaio di repliche, la maggior parte delle quali rilevate solo dagli strumenti. Le scosse di intensità tale da essere avvertite dalla popolazione sono state una ventina, la più forte delle quali, di magnitudo 4,6, alle 4.37. “Ci saranno probabilmente delle scosse di assestamento, è quindi pericoloso stare vicino agli edifici lesionati”. L’avvertimento arriva dalla Protezione civile. E’ stato interdetto l’accesso all’autostrada Roma-L’Aquila (A24) da Roma. Il traffico non può transitare in direzione dell’Abruzzo a partire dal Grande Raccordo anulare (Gra) della capitale. Gli scenari della Protezione civile prevedono fino a 10.000 edifici lesionati. Un punto di raccolta per i cittadini è stato allestito a Piazza d’Armi. Nel capoluogo traffico in tilt, e gente in strada anche a Sulmona e Teramo, con crolli di cornicioni e crepe nei muri. Rinforzi dei Vigili de Fuoco stanno partendo da Teramo, Roma e da Napoli in direzione dell’Aquila, e il traforo del Gran Sasso per ora è transitabile. Seri danni alle abitazioni sono stati segnalati dalla popolazione anche in altre località della provincia. Sono quindicimila le utenze disalimentate nella provincia de l’Aquila in seguito al terremoto. A Rovere, sull’Altopiano delle Rocche, è crollato il campanile, mentre danni e case lesionate si riscontrano anche ad Avezzano con telefoni e elettricità in tilt. Nel resto della regione migliaia sono le persone in strada, da Pescara a Sulmona, da Teramo a Chieti. Tetti crollati e case lesionate anche a Prata d’Ansidonia e Tornimparte. La Protezione civile invita a non mettersi in viaggio nella zona colpita dal terremoto. Sulla zona dell’Aquila inoltre è stato emesso un Notam, un divieto di sorvolo in tutta l’area. E’ stata avvertita distintamente anche nelle Marche, in particolare in provincia di Ascoli Piceno, dove molte persone si sono riversate in strada, la scossa di terremoto registrata poco dopo le 3:30. Centinaia le chiamate giunte ai centralini dei vigili del fuoco, anche di persone anziane che, spaventate, non riuscivano a uscire di casa e chiedevano notizie sul sisma. Moltissime le telefonate anche ad Ancona, Jesi, e nel Fabrianese, dove la gente si è svegliata di soprassalto, con la memoria del sisma devastante del 1997. “Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non era possibile prevedere la scossa che ha colpito oggi l’Italia centrale”. Lo ha detto il dirigente della Protezione civile Agostino Miozzo. Nelle scorse settimane l’Abruzzo è stato colpito da uno sciame sismico con decine di piccole scosse e qualcuno aveva ipotizzato la possibilità di un evento più consistente. Ma questa previsione, ha sottolineato Miozzo, “non è era fondata su basi scientifiche: purtroppo questi eventi non sono ancora prevedibili”. Quanto a quello che succederà ora, l’esponente della Protezione civile spiega che “tradizionalmente a una scossa forte seguono scosse di assestamento di minore potenza”.