Gli eventi naturali estremi, come terremoti, eruzioni vulcaniche, eccessi climatici hanno un impatto sempre più drammatico sulla vita delle persone, sulle economie dei territori e sul nostro straordinario patrimonio culturale.
L’Italia ha significativi livelli di pericolosità da eventi potenzialmente calamitosi, ma la dimensione e la gravità delle perdite dipende dalla vulnerabilità del territorio abitato: edilizia non sismo-resistente, edificazioni incontrollate alle pendici di vulcani, cementificazione degli alvei fluviali ecc. Molte perdite sono dovute alla carenza di conoscenza dei rischi e della prevenzione.
Il convegno “Terremoti Vulcani e Nuvole: dalla vulnerabilità dimenticata alla cultura della sicurezza”, che si è tenuto a Ischia, si propone di dare una risposta efficace a futuri eventi calamitosi, sia in termini di prevenzione sia di educazione a una nuova cultura dei rischi e quindi della sicurezza.
“Colmare questa carenza di conoscenza, non solo con la memoria degli eventi naturali calamitosi, che storicamente hanno interessato l’isola, ma anche attraverso lo studio e il dibattito sulle più attuali misure di prevenzione e protezione dai rischi di eventi estremi,” afferma Graziano Ferrari co-organizzatore dell’iniziativa e Dirigente di ricerca INGV, “è il primo passo da fare”.
Il 17 settembre, giornata di apertura del convegno, organizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e vulcanologia (INGV), è stata interamente dedicata alla vulnerabilità dimenticata, attraverso gli eventi naturali estremi che hanno interessato l’Isola e la storia della scienza in risposta a essi.
Interverranno esperti della storia sismica, vulcanica e meteorologica dell’Italia e in particolare dell’Isola d’Ischia. Tra questi, il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano INGV, Francesca Bianco, il Presidente del CREA, Salvatore Parlato e amministratori locali e regionali.
Il 18 settembre è stata la volta della cultura della sicurezza: le risposte della scienza di oggi, le questioni aperte e le sfide per la scienza di domani. Le tematiche affrontate saranno la geologia, la sismologia, la vulcanologia e l’ingegneria sismica. Con l’occasione saranno presentati anche i principali prodotti scientifici orientati alla stima della pericolosità, realizzati dal mondo scientifico e sostenuti dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC).
Verso una società più resiliente è stato il tema dell’ultima giornata, il 19 settembre, dedicata alla società, alla resilienza del territorio, alle persone. In particolare, il rapporto fra scienza, istituzioni e società per una comunità più sicura e più resiliente.
Una tavola rotonda tra i rappresentanti del mondo scientifico, giornalisti, amministratori locali, rappresentanti della Protezione Civile Nazionale, regionale e locale, oltre a studiosi che si sono storicamente occupati della geologia e della geodinamica dell’Isola. Ad aprire questa sessione, ilPresidente INGV Carlo Doglioni.
A lui sarà dedicato l’evento conclusivo. Paolo Capuano, pronipote di Grablovitz, insieme a Ferrari, racconteranno pezzi di vita scientifica e personale, oltre a qualche aneddoto, di questo grande scienziato e uomo.