“Il Garante dell’Infanzia ha fatto bene a segnare il problema: nel nostro Paese esiste un grande sommerso su questo tema, una sacca di mancanze nei servizi e nei sensori in grado di intercettare le problematiche che affliggono i minori e tutte quelle emergenze non adeguatamente individuate – ha dichiarato il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di neuropsichiatria infantile all’Università di Modena e Reggio Emilia -. Nel Mezzogiorno, in particolare, esistono situazioni di disagio sociale in cui le istituzioni non entrano, lasciando nel silenzio situazioni drammatiche: in questa maniera, la tutela dei soggetti più deboli perde importanza”.
“E’ necessaria una maggiore consapevolezza e una più ‘adeguata offerta di servizi, unita alla predisposizione di sensori efficaci in grado di cogliere i segnali d’allarme. Dobbiamo essere in grado di offrire ai bambini e agli adolescenti la possibilità di chiedere aiuto, attraverso la formazione. Occorre creare una cultura del rispetto del bambino, con il contributo di insegnanti, pediatri e figure a contatto con le famiglie, mettendole in grado di rilevare ogni allarme. In questa direzione, è necessario il potenziamento da parte delle istituzioni di servizi e raccolte dati, per dare risposte a quei bambini che finiscono alla mercé degli adulti. E’ necessario potenziare l’ascolto con l’obiettivo di attuare un intervento preventivo, fornendo risposte immediate. I bambini al momento non sono in grado di chiedere aiuto perché non vengono messi nelle condizioni di poterlo fare. Gli interventi che oggi vengono attuati sono tardivi e quindi non risultano di aiuto” ha concluso Caffo.
Come dimostra questo caso, inoltre, la figura del pediatra è di estrema importanza nel contrasto e nella gestione di abusi e violenze su minori. I pediatri svolgono un ruolo chiave nel percorso di crescita del bambino e rappresentano un punto di riferimento a cui l’intera famiglia si affida con fiducia. Per questo, Telefono Azzurro, ha lanciato la formazione della prima rete di pediatri al mondo, contro l’abuso sui bambini, in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI), con il contributo di Menarini. L’Obiettivo è sensibilizzare e formare i pediatri italiani a riconoscere i segnali di eventuali abusi, a partire da quelli inespressi di disagio e sofferenza del bambino.
Solo nell’ultimo anno le linee di ascolto 1.96.96 e 114 Emergenza infanzia hanno gestito più di 4500 richieste di aiuto di bambini e adolescenti, delle quali quasi un caso al giorno ha riguardato situazioni di emergenza o richieste di aiuto per abusi sessuali. Una tendenza in preoccupante crescita, se si considera anche l’aumento costante, negli ultimi anni, delle segnalazioni legate alla pedopornografia online.
Dati allarmanti che comprendono i casi di abusi sessuali su bambini e adolescenti , nel 2015 sensibilmente aumentate. In particolare, per quanto riguarda le vittime di sesso maschile, si è riscontrato un aumento del numero dei bambini sotto gli undici anni (dal 40,8% del 2014 al 55% del 2015 sulle linee di ascolto; dal 50% del 2014 al 60,9% del 2015 al 114 Emergenza infanzia).