Un’occasione per conoscere da vicino protagonisti del teatro italiano e della poesia internazionale, arricchita dalle accattivanti melodie di un’artista come M’Barka Ben Taleb. Questo promette di essere la serata di gala che, venerdì 4 dicembre alle 21 al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia, chiuderà lo Stabia Teatro Festival, la kermesse di teatro e letteratura ideata dal drammaturgo e pittore Luca Nasuto e realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale «Achille Basile. Le Ali della Lettura».
Il gala, condotto da Maria Silvia Malvone, sarà aperto da un significativo estratto delle musiche di Ferdinando, il capolavoro di Annibale Ruccello, per il quale il musicista Carlo de Nonno compose quello che è un vero e proprio sottotesto dell’opera ruccelliana, in cui vi è un unico motivo conduttore formato dal concertarsi di quattro temi portanti, ciascuno abbinato a una voce e a uno strumento che corrispondono a ognuno dei quattro personaggi. Ad essere proposto al pubblico a mo’ di sigla e colonna sonora dei momenti principali della soirée sarà il tema, ammaliante e suggestivo, del personaggio di Ferdinando. Seguirà la cerimonia di consegna dei Premi «Annibale Ruccello» che quest’anno presentano importanti novità. La sezione teatrale vede infatti l’inserimento di un Premio Speciale alla Carriera che di fatto estende l’oggetto di interesse del Premio dalla drammaturgia del testo, cui sono dedicate le prime due categorie, anche alle altre componenti performative del fatto teatrale e in particolare alla drammaturgia d’attore. Inoltre, a partire da questa seconda edizione, il Premio «Annibale Ruccello» si arricchisce di una sezione per la Poesia.
Per la sezione teatrale, coordinata da Monica Citarella, i vincitori sono stati individuati da una giuria presieduta da Giulio Baffi, critico teatrale de La Repubblica e presidente dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, affiancato da Carlo de Nonno (Presidente Onorario), musicista e stretto collaboratore di Annibale Ruccello; Pasquale Sabbatino, coordinatore del Master in Drammaturgia e Cinematografia della Federico II; Stefano de Stefano, critico teatrale de Il Corriere del Mezzogiorno; Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura Teatrale Italiana dell’ateneo federiciano; Armida Parisi, caporedattore culturale del Roma; Francesco de Cristofaro, docente di Letteratura comparata dell’Università Federico II.
Il premio Autore di testi rappresentati sarà conferito a Saverio La Ruina, drammaturgo, attore, regista che, insieme a Dario De Luca, ha fondato a Castrovillari la compagnia Scena Verticale, gruppo di ricerca teatrale eccellente nel panorama italiano. Dalla sua scrittura sono nate opere come La stanza della memoria, Hardore di Otello, La Borto, Dissonorata, Italianesi fino al recentissimo Polvere, pièces che si snodano lungo un percorso spesso intriso degli umori e della lingua delle proprie radici, sostenuto da uno sguardo lucido e profondo sul mondo relazionale e valoriale dei suoi personaggi.
Il Premio Speciale alla Carriera, conferito dal Coordinamento dello Stabia Teatro Festival in accordo con la Commissione teatrale, è stato invece assegnato a Imma Villa, attrice di raffinato spessore che di recente ha emozionato il pubblico con la splendida interpretazione di Scannasurice di Enzo Moscato per la regia di Carlo Cerciello. Un riconoscimento meritato a un’artista che ha fornito prove superbe nel teatro civile e impegnato, diretta da grandi registi, e insieme a Cerciello ha creato, nel cuore di Napoli, un coraggioso presidio della cultura teatrale come l’Elicantropo.
«Massimo Troisi. L’opera che non ha mai scritto» è invece l’interessante operazione di scrittura collettiva che ha fruttato il Premio Autore Esordiente a Giusy Aquila, Alessandra Autiero, Micol Desiderio, Angela De Simone, Cristiano Esposito, Lucia Granatello, Paola Improda, Anna Mazzagatti, Annamaria Minichino, Gianluca Montanino, Jessica Petacca, Simona Pio, Maria Russo. L’esperimento drammaturgico, nato in seno al Master in Drammaturgia e Cinematografia della Federico II, ha condotto alla creazione di un «testo di testi» a partire dagli spunti offerti dalle interviste di Massimo Troisi, dall’aneddotica fiorita intorno a lui, da alcune sue peculiarità attoriali, dalla riscrittura in chiave originale di alcuni sketch de La Smorfia.
A un greco, nativo di Larissa in Tessaglia e profondamente innamorato della letteratura italiana, va invece il Premio per la Poesia, assegnato da una giuria coordinata da Maria Carmen Matarazzo, presidente dell’Associazione «Achille Basile. Le Ali della Lettura» e Luca Nasuto, in collaborazione con Sergio Iagulli di Casa della Poesia di Baronissi e il poeta Giancarlo Cavallo. Si tratta di Sotirios Pastakas, classe 1954 e una laurea in medicina conseguita in Italia, negli anni decisivi della sua formazione spirituale. Traduttore in greco di poeti come Sereni, Penna, Saba e attualmente impegnato nella traduzione delle opere di Alfonso Gatto, la profonda conoscenza della poesia italiana ne ha influenzato sottilmente lo stile e l’eleganza formale. Raffinati ed emblematici i versi di raccolte come L’evento silenzioso, L’esperienza del respiro, Il compagno di distanze e L’isola di Chios.
Dalla poesia si passerà alla musica ma sempre restando nel Mediterraneo. La cantante maghrebina M’Bark Ben Taleb regalerà al pubblico alcuni brani del suo lavoro Passione d’amore, un viaggio alla ricerca di una perenne trasformazione, musicale e non solo, nello spirito della Favola d’Amore di Herman Hesse in cui il protagonista raggiunge la vera felicità quando sperimenta fino in fondo le infinite possibilità offerte dalla metamorfosi. Un progetto aperto in cui l’artista, resa celebre dal film di John Turturro, Passione, e ormai partenopea di adozione, si apre a affascinanti contaminazioni tra melodie della sua terra, suggestioni del jazz fino alla poesia musicale napoletana.