Un teatro dai diversi colori, come quelli del suo design, e dalle poliedriche proposte culturali: prende il via la stagione 2017/2018 del Teatro Palladium, con un nome celeberrimo dello spettacolo di tradizione orale, Mimmo Cuticchio, che in A singolar tenzone! Duelli tra musiche e parole sul paladino Orlando percorrerà, insieme al figlio Giacomo, un viaggio sulle gesta del valoroso paladino, in un tempo senza tempo, a tratti semplice e armonioso, a tratti spericolato e acrobatico.
Il gioiello degli anni Venti, di proprietà dell’Università degli Studi Roma Tre e gestito dalla neonata Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, istituita dallo stesso ateneo romano, ospiterà anche quest’anno un cartellone multiforme e ricco di eventi, che riflette la volontà di fare di questo spazio non solo una sede di spettacoli di qualità nel campo del teatro, della musica, del cinema e della danza, ma anche un laboratorio di ricerca e un luogo di dibattito artistico e letterario, in cui tradizione e sperimentazione convivano al servizio della formazione culturale. Il programma, risultato del lavoro dei docenti di Roma Tre che fanno parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione, presieduto da Giuseppe Leonelli, si articola in sei sezioni: Teatro d’autore, Voci dal mondo, Musica universitaria, Cinem@, Contemporanea, Laboratori in scena.
La sezione Teatro d’autore, affidata alle cure di Francesca Cantù, offre una selezione equilibrata di autori, registi e interpreti che si muovono, secondo i rispettivi canoni, tra mito, commedia e dramma contemporaneo. Le serve di Jean Genet, inquietante discesa nelle oscure ambizioni dell’immaginario femminile, è interpretato da un trio di donne di forte personalità, Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Vanessa Gravina e debutta il 19 ottobre. Segue immediatamente (dal 24 al 28 ottobre) il teatro di Chris Torpe, autore di punta del Royal Court Theatre di Londra, con due spettacoli – There has possibly been an incident eConfirmation – curati da Jacopo Gassman, in uno speciale progetto in collaborazione col Teatro di Roma. Una finissima e irresistibile rilettura della forma classica del vaudeville è all’ordine del giorno di Svenimenti, elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso dagli atti unici di Anton Cechov, che vede in scena Le Belle Bandiere il 4 e 5 novembre. Il successivo appuntamento è con Sarah Kane, la cui 4.48 Psychosis ha stimolato la creazione drammatica di Sinfonia per voce sola di Enrico Frattaroli, con Mariateresa Pascale, in prima nazionale nei giorni 19-21 gennaio. Segue Golden He, diretto da Federico Vigorito, che apre con Carlotta Piraino e Fabrizio Bordignon il mese di febbraio (1 e 2) narrando la storia assurda e dolente di due atleti alle Olimpiadi del 1936 nella Germania del Terzo Reich. Fedra e Ippolito è il nuovissimo spettacolo che Walter Pagliaro presenta dal 1° al 4 marzo, protagonista Micaela Esdra: un tormentato studio drammaturgico sull’essere umano che fuoriesce dal labirinto della follia per precipitare nella seduzione della violenza incarnando dispotismi anti-natura. Pirandello arriva a marzo con Vestire gli ignudi, nell’adattamento e regia di Gaetano Aronica (dal 15 al 18): una storia di sesso, potere e visibilità mediatica, che sembra scritta oggi.
Vicini temporalmente sono i due innovativi progetti: Caldo (Varmt) di Jon Fosse (23 e 24 marzo), in prima rappresentazione italiana, testo di punta nel progetto di Alessandro Machìa, dedicato al teatro del silenzio e dell’attesa del maggior drammaturgo norvegese vivente; segue En attendant Beckett della consolidata coppia Glauco Mauri-Roberto Sturno, in programma il 28 e 29 con due capolavori di Samuel Beckett quali L’Ultimo nastro di Krapp e Atto senza paroleconiugati con elementi tratti dai suoi folgoranti pensieri in un itinerario di incompiute speranze e dolente umanità. Maggio propone Persone naturali o strafottentidi Patroni Griffi nell’interpretazione principale di Marisa Laurito, dramma crudo e di disperata intensità, che mette a tema l’esperienza dell’identità sessuale vissuta nel contrasto con repressione sociale dei perturbatori dell’ordine costituito.
Conclude la stagione la penetrante leggerezza e l’infinita suggestione della drammaturgia e regia di Lorenzo Loris, che trovano espressione nello spettacolo Le cosmicomiche – La boutique del mistero. Calvino incontra Buzzati, inedito incontro con la letteratura del fantastico, che si snoda su due itinerari diversi: verso luoghi d’iniziazione e scoperta quello di Buzzati, lungo trame leggere intrecciate sul vuoto quello di Calvino (29-31 maggio).
Da evidenziare anche un prestigioso appuntamento con la scena internazionale, il XVI Premio Europa per il Teatro e il XIV Premio Europa Realtà Teatrali, altro evento in collaborazione col Teatro di Roma, che torna in Italia dopo più di un decennio e che porterà sul palcoscenico le migliori realizzazioni del teatro europeo della stagione appena trascorsa, in programma dal 12 al 16 dicembre.
Nella sezione Voci dal mondo, la letteratura sarà protagonista di una serie di incontri coordinati dal professor Giuseppe Leonelli sui Ritratti di scrittori e di poeti: letture ed interpretazioni dei testi più significativi del panorama autoriale italiano e internazionale consentiranno di percorrere un itinerario attraverso i secoli su figure significative della storia letteraria e poetica. Apre la serie, il 12 ottobre, un particolare studio su Primo Levi “salvato e sommerso”. Lo stesso mese arriva, dal 15 al 17, Destini incrociati, un progetto a cura del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e Valentina Venturini, in collaborazione con Università, Enti Penitenziari e Ministeri (Beni Culturali e Giustizia).
Distribuiti tra diverse sezioni del programma, sono i numerosi eventi musicali del Palladium, curati da Luca Aversano: di rilievo la collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma che ospiterà le cantanti protagoniste della stagione dello storico Teatro Costanzi con una rassegna, intitolata alle “Prime Donne”: si alterneranno sul palco, in serate specifiche a loro dedicate, Veronica Simeoni (18 dicembre), Roberta Mantegna (29 gennaio), Maria Grazia Schiavo (19 febbraio), Martina Belli (19 marzo) e Carmela Remigio (16 aprile). Ancora il Teatro dell’Opera, presente al Palladium il giorno della Memoria, 27 gennaio, con un’opera per bambini in due atti: Brundibár, su libretto di Adolf Hoffmeister e musica di Hans Kràsa.
Il palcoscenico della Garbatella ospiterà anche il teatro musicale contemporaneo, con due prime assolute: Novatrix, azione scenica su 14 frammenti delleMetamorfosi ovidiane scritta da Daniele Lombardi e diretta da Marcello Panni su scene di Mimmo Palladino (9 marzo) e Non è un paese per Veggy, opera-panettone in un atto composta da Domenico Turi su libretto di Federico Capitoni (2-3 dicembre), in collaborazione con Nuova Consonanza, così come iCombattimenti di Claudio Monteverdi e Claudio Ambrosini su testi di Torquato Tasso (in scena l’11 novembre).
Cospicua sarà la stagione concertistica della Roma Tre Orchestra, presente in cartellone con ben nove date – tra queste si segnala il progetto Il paese degli uomini integri di Sandro Cappelletto (17 aprile). Confermata inoltre la partecipazione di festival quali Nuova Consonanza, giunto alla sua 54esima edizione e Flautissimo, al suo diciannovesimo anno, in programma in due serate il 25 e 26 novembre. Da ricordare anche la rassegna Prime esecuzioni, in ricordo di Bruna Liguori Valenti (24 novembre), la performance didattica Quanti sono gli strumenti sul palco? di Selene Framarin (3 febbraio) e la serata dedicata al Coro di Roma Tre, accompagnato dall’orchestra sinfonica diretta da Isabella Ambrosini (19 maggio). Anche l’impegno delle donne nella musica sarà protagonista, con una serata dedicata alle compositrici di ieri e di oggi (26 aprile), a cura di Orietta Caianiello e Milena Gammaitoni.
Infine il jazz, presente con la rassegna concepita da Mario Corvini per la New Talents Jazz Orchestra che ha già riscosso forti consensi lo scorso anno e che quest’anno dedicherà, in cinque appuntamenti, speciali omaggi al musical, a Henry Mancini, ai cartoons e ai compositori di Hollywood. Formazione più ristretta ma di eguale livello artistico sarà invece quella guidata da Daniele Pozzovio insieme ad Ares Tavolazzi e Alessandro D’Andrea con il progetto Resurrection (21 aprile).
Di particolare interesse, nella sezione Contemporanea, sarà lo spettacolo Milite ignoto – quindicidiciotto di Mario Perrotta, in programma il 9 e 10 aprile. Alla stessa sezione fa capo la rassegna Aprile in danza, a cura di Luca Aversano, giunta ormai alla sua terza edizione. Quest’anno saranno presentati i lavori di Paola Campagna (Non val acqua al mio gran foco, 6 aprile, con musica dal vivo eseguita dal ContrArco Consort diretto da Gianfranco Russo), Meret Schlegel e Kilian Haselbeck (Komplizen Reloaded, 13 aprile), Adriana Borriello (Col corpo capisco #2, 22 aprile) e il gruppo di lavoro Jim May, Sandra Fuciarelli, Giovanna Summo, con uno speciale approfondimento sulla “necessità dell’arte” di Anna Sokolow (24 aprile).
In linea con il suo DNA di ex nota sala cinematografica della Garbatella, il Teatro Palladium da qualche anno si è aperto anche al Cinema e in questa stagione rinnoverà e amplificherà il suo interesse, presentando un cinema espanso, contaminato, ibridato nelle forme, espresso in cortometraggi, documentari, arti elettroniche e sinergie con teatro e musica. E così il programma di Cinem@, concepito da Vito Zagarrio, farà incontrare e confrontare cineasti di vari generazioni, cementandosi come utile punto di riferimento per i festival romani e nazionali. In tale ambito saranno ospitati, in ordine cronologico, il festival internazionale del cortometraggio socio-giuridico Diritto al corto, iniziativa a cura di Antonella Massaro promossa dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre (7 novembre); la decima edizione di Visioni fuori raccordo (18 e 19 novembre); la serata finale del concorso 48 Hour Film Project 2017(23 novembre); Arcipelago, talent scout di tanti giovani cineasti, in programma dal 4 al 10 dicembre; e, last but not least, il Roma Tre Film Festival, nato all’Ateneo di Roma Tre e allargatosi a manifestazione di risonanza nazionale (dall’8 al 13 aprile).
Saranno poi organizzati eventi particolarissimi, tra cui una “serata Sordi”, in occasione del quindicesimo anniversario della morte del grande attore (24 febbraio), una collaborazione tra le Università di Roma Tre e La Sapienza che prevede la proiezione in pellicola di un film restaurato dalla Cineteca Nazionale, oltre a due serate-spettacolo all’interno del convegno internazionale sul Cinema Italiano che vedranno la riproduzione del restaurato film muto Maciste musicato dal vivo dall’Orchestra dell’Università di Parma. La proposta, in contemporanea con altre sale romane, della rassegna #Fuorinorma. La via neo-sperimentale del cinema italiano, a cura del veterano Adriano Aprà, approderà al Palladium con sei pellicole in tre giorni (13,14 e 21 novembre). Infine, come esempi di contaminazione tra i linguaggi, si segnalano lo spettacolo Labirint K, progetto multimediale su Stanley Kubrick di Guido Barlozzetti, con Enzo Pietropaoli in live electronic e contrabbasso (9 marzo) e un omaggio alla Song italiana condita di Pane amore e fantasia, concepito da Fabrizio Russotto, che ibriderà la tradizione popolare della musica nostrana con un particolarissimo stile cinematografico (7 aprile).
Nella sezione Laboratori in scena emerge l’impegno dell’Università Roma Tre nell’avviare e approfondire laboratori teatrali e progetti di ricerca in collaborazione con gli studenti dell’ateneo e con professionisti esterni. Oltre a Klamata Kardia, riscrittura scenica del monologo del Messaggero tratto dalla Fedra di Seneca (20 aprile) e al laboratorio di teatro cinese dell’Università Roma Tre su Le cronache di Sangshuping (Sangshuping jishi) di Chen Zidu, Yanj Jian, Zhu Xiaoping (22 e 23), si segnalano le produzioni Vajont, quando lassù, diretto da Francesca Satta Flores (16 e 17 febbraio) e Vita morte e miracoli del 1799, in cui Alfonso Sessadescrive con disincanto e ironia la storia delle vicende sanguinolente che hanno permeato Napoli in quell’anno, facendo precipitare lo spettatore nella Storia che fu (10 marzo).
Si delinea insomma un ricco ventaglio di proposte, all’interno di una densa stagione che si chiuderà a metà giugno, con molte occasioni per riflettere sulle direzioni delle singole arti, in rapporto con gli altri mezzi di comunicazione e con i nuovi modelli di fruizione imposti dalla tecnologia e dalla società contemporanee.