Il “Teatro da mangiare?” di Paola Berselli e Stefano Pasquini, con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini – quest’ultimo cura anche la regia – è uno spettacolo che si svolge a tavola, tutti insieme. E si mangia davvero quello che il Teatro delle Ariette prepara. Da ventuno anni, da quando il gruppo coltiva e gestisce un’azienda agricola, quello che si produce si porta a tavola per attori e spettatori. Il pubblico siede attorno a un tavolo in un appuntamento conviviale dove si racconta la singolare esperienza delle Ariette di contadini-attori: dieci anni di vita in campagna e di teatro fatto fuori dai teatri.
“Teatro da mangiare?” ha debuttato a Volterrateatro nel 2000 e da allora si è comportato come un vero e proprio organismo vivente crescendo, maturando e arricchendosi dell’esperienza di oltre 900 repliche in giro per l’Italia e l’Europa. A tavola “si compie un rito così profondamente umano da catapultarci nel cuore del nostro presente, nell’attimo assoluto del ‘qui e ora’, senza mediazione, nell’evidente e disarmante verità delle nostre vite”.
Due cene e un pranzo ovvero… un teatro da mangiare. Casa del Contemporaneo ospita a Salerno, alla Sala Pasolini (venerdì 31 marzo, ore 20.30; sabato 1 aprile, ore 20.30; domenica 2 aprile, ore 14), un evento unico, a numero chiuso, destinato a 30 commensali/spettatori. Il “Teatro da mangiare?” di Paola Berselli e Stefano Pasquini, con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini – quest’ultimo cura anche la regia – è uno spettacolo che si svolge a tavola, tutti insieme. E si mangia davvero quello che il Teatro delle Ariette prepara. Da ventuno anni, da quando il gruppo coltiva e gestisce un’azienda agricola, quello che si produce si porta a tavola per attori e spettatori. Il pubblico siede attorno a un tavolo in un appuntamento conviviale dove si racconta la singolare esperienza delle Ariette di contadini-attori: dieci anni di vita in campagna e di teatro fatto fuori dai teatri. “Teatro da mangiare?” ha debuttato a Volterrateatro nel 2000 e da allora si è comportato come un vero e proprio organismo vivente crescendo, maturando e arricchendosi dell’esperienza di oltre 900 repliche in giro per l’Italia e l’Europa. A tavola “si compie un rito così profondamente umano da catapultarci nel cuore del nostro presente, nell’attimo assoluto del ‘qui e ora’, senza mediazione, nell’evidente e disarmante verità delle nostre vite”. |