Fisco: tassa su cani e gatti. Polemiche, poi arriva la smentita. Una proposta che ha scatenato un vero putiferio e non solo per essere l’ennesmo balzello a cui i cittadini verrebbero sottoposti ma perchè avrebbe un non so che di odioso al limite del sopportabile. Dopo la solita partenza in quarta immediatamente si deve registrare il dietrofront da parte di un governo che si è distinto finora per il suo ondivaghismo
Allarme, poi rientrato, per l’ipotesi di introdurre una nuova tassa, quella sui cani e sui gatti. Una proposta in commissione Affari sociali della Camera prevede infatti che i Comuni possano istituire una tariffa per i proprietari dei ”quattro zampe”. Lo scopo dichiarato della tassa sarebbe quello di finanziare iniziative contro il randagismo. Immediatamente, alla diffusione della notizia, si sono scatenate le polemiche, con un’ondata di ”no” soprattutto da parte delle associazioni dei consumatori, come Codacons, Adusbef e Federconsumatori, e di molti esponenti politici. E il sottosegretario al ministero dell’Economia Gianfranco Polillo ha in un primo momento detto, ”in linea di principio”, di condividere tale proposta. Ma lo stesso Paolillo, poco dopo, ha innestato la retromarcia, scrivendo su Twitter: ”Tranquilli: nessuna tassa sugli animali domestici. Era solo una battuta nei confronti di un deputato che l’aveva proposta”. ”I comuni – si leggeva nel testo della proposta di legge – possono deliberare, con proprio regolamento, l’istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo”. Ma a quanto pare non se ne fara’ nulla. ‘Tranquilli: nessuna tassa sugli animali domestici. Era solo una battuta nei confronti di un deputato che l’aveva proposta”. E’ quanto scrive su Twitter il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo.