L’esemplare era stato recuperato in data 2 luglio, a 4 miglia al largo di Manfredonia da un motopeschereccio, e successivamente affidato alle cure del Centro: riportava una forte infestazione da ectoparassiti (balani).
La tartaruga è stata ospedalizzata all’interno delle vasche di stabulazione per valutarne le condizioni generali (postura, capacità di nuoto, tempi di immersione, alimentazione etc).
Giovedì 9 luglio Sandy, come l’hanno chiamata i bambini della costa garganica, è stata liberata in mare aperto, nelle acque cristalline dell’Adriatico, dallo staff composto da Giovanni Furii, responsabile del Centro, Giovanni Totaro veterinario, Stefano Raimondi, ufficio aree protette biodiversità di Legambiente e Barbara Saba, Direttore Marketing di Mareblu.
Il Centro di Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia, dove ogni anno transitano oltre 100 esemplari di Caretta Caretta, è oggi gestito da Legambiente in collaborazione con Mareblu, seconda azienda nel settore delle conserve ittiche. Da oltre 3 anni Mareblu si impegna in progetti legati alla sostenibilità ambientale e alla tutela del patrimonio faunistico in partnership con Legambiente.
Nato nell’ambito del Progetto TARTANET LIFE 2004 NAT/IT/187, il centro opera in rete con altri 13 centri Tartanet dislocati sul territorio nazionale. È situato nell’Oasi Lago Salso e offre la possibilità di tenere al suo interno attività d’informazione e di sensibilizzazione per tutti i visitatori e soprattutto per le scuole.
Attualmente è coinvolto inoltre nell’ambito del progetto TARTALIFE LIFE12 NAT/IT/000937 che, realizzato tramite lo strumento finanziario Life+ della Commissione Europea, vede come capofila il CNR-ISMAR insieme ad un vasto partenariato che collabora alla riuscita delle azioni progettuali le quali si pongono, come obiettivo, la riduzione della mortalità delle tartarughe marine nelle attività di pesca professionale nelle 15 regioni italiane che si affacciano sul mare.
Il Centro è ormai riconosciuto come un’eccellenza italiana nell’ambito della sostenibilità ambientale.
Il contributo di Mareblu ha permesso alla struttura di rinnovarsi potendo quindi implementare il proprio impegno e raggiungendo risultati sorprendenti. L’Azienda contribuisce infatti concretamente e con continuità a sostenere le molteplici spese dell’Oasi fra cui: spese di gestione e di manutenzione del centro, analisi acque reflue, smaltimento rifiuti acquisto di lampade 40W per sterilizzazione, targhette identificative, attrezzature e strumentazioni veterinarie, farmaci, mangimi e tanto altro.
“Sono molto contenta di aver toccato con mano – commenta Barbara Saba, Direttrice Marketing e Trade Marketing di Mareblu – il risultato delle attività del centro. Rilasciare Sandy in mare è stata un’esperienza emozionante, soprattutto perché vissuta accanto agli artefici del grande lavoro di recupero, veri professionisti che svolgono questo mestiere con estrema passione e coinvolgimento. Sostenere con Mareblu queste iniziative è motivo di immenso orgoglio“.