Fabrizio De André, Tonino Conte, Emanuele Luzzati e i Tarocchi: un linguaggio simbolico antico e, ancora oggi, misterioso.
Un libro racconta come e quanto questi autori genovesi di nascita o di adozione ne siano stati influenzati al pari di personaggi del calibro di Italo Calvino, Alejandro Jodorowsky e Federico Fellini. Per citarne solo alcuni.
Si tratta di Tarocchi narranti, Arcani veneziani scritto da Elisabetta Rossi, spezzina di nascita ma genovese dalla fine degli anni ’70.
“Genova è la città dove ho iniziato a collaborare nelle redazioni del Corriere Mercantile e Il Giornale di Indro Montanelli. Questo libro tratta per la prima volta i Tarocchi come una qualsiasi lingua con i suoi vocaboli, la sua grammatica e i metodi di scrittura e di lettura – spiega l’autrice, giornalista e tarologa con un diploma al The Mythic Triumph Center di Londra. – De André e Tonino Conte la conoscevano benissimo e i loro testi e le loro scenografie ne sono la prova. Basti citare la canzone Volta la carta di De André, o Il Mistero dei Tarocchi di Tonino Conte, una messa in scena teatrale itinerante che debuttò a Genova nel 1990 a Forte Sperone e che da allora rimane l’opera del Teatro della Tosse tra le più amate e richieste.
Sono coinvolti 23 personaggi, di cui 22 Arcani Maggiori, che attendono silenti di essere chiamati in causa come attori dietro i pesanti tendaggi delle quinte, i fari pronti a illuminare le scene. Anche l’eccezionale predisposizione di Italo Calvino alla sperimentazione di nuove forme di narrazione trovò una delle sue migliori realizzazioni ne Il castello dei destini incrociati, opera pubblicata per la prima volta nel 1969 dall’editore Franco Maria Ricci come libretto di accompagnamento a una lussuosa edizione di un mazzo di Tarocchi del XV secolo noti con il nome di Tarocchi Visconti-Sforza”.