Che spettacolo i passi di tango argentino. Accompagnati da musiche coinvolgenti, i due tangueri si inseguono, intrecciano, allontanano e avvicinano in un vortice di emozioni incalzanti. Chi balla il tango sa che i passi non sono compiuti in sequenze prestabilite ma seguono l’estro del momento. L’uomo e la donna si ascoltano a vicenda e insieme ascoltano la musica per dar vita a coreografie sempre nuove.
Il tango nasce alla fine dell’Ottocento nella regione del Rio della Plata, il punto in cui si incontrano i fiumi Uruguay e Paranà, al confine tra Argentina e Uruguay, e unisce i ritmi di milonga e tango andaluz. Snobbato dai ceti borghesi, osteggiato dai regimi politici e dalla Chiesa, è considerato il lato oscuro della cultura argentina e inizialmente conquista solo i ceti popolari che lo ballano nei cortili. Bisognerà aspettare il 1983, quando Claudio Segovia potrà mostrare il suo show “Tango Argentino” a Parigi all’interno del “Festival d’Automne”, perché si cambi considerazione del tango.
Tango argentino: i passi che corrono sui social
Oggi il tango, inteso sia come ballo che come musica, conta seguaci in tutto il mondo. Ad ogni latitudine si allestiscono milonghe e festival per provetti ballerini o semplici appassionati. A San Ginesio, in provincia di Macerata, da dieci anni si svolge il Festival Sudamericana. L’Associazione culturale San Ginesio ha riunito performer di tutto il mondo che in questi anni si sono esibiti all’interno di una kermesse di musica, arte e gastronomia ispirata alla cultura argentina.
Poi la pandemia ha imposto un fermo a tutte le attività aggregative ed ecco che il Festival approda sui social. Sulla pagina Facebook di Festival Sudamericana, artisti di calibro internazionale hanno continuato a esibirsi online. Una forma che è piaciuta talmente che ha continuato a esprimersi anche ora che l’emergenza è finita. A raccontarcelo è Rita Bompadre, co-fondatrice di Festival Sudamericana insieme a Matteo Marangoni.
In copertina foto di Bernard-Verougstraete da Pixabay