L’86% degli intervistati in una recente ricerca sulla brand equity si aspetta che un’azienda si impegni in azioni utili alla società. Tangible è un’azienda specializzata in progettazione e innovazione di servizi e prodotti digitali che abbiano un impatto positivo sul business dei clienti, le persone e l’ecosistema in cui sono integrati. Da questi presupposti è diventata una società Benefit che vede il profitto non come fine a sé stesso, ma coniugabile con obiettivi di beneficio comune e con la creazione di valore condiviso. Per misurare l’impatto sui progetti ha identificato criteri interni ed esterni tra cui digitalizzazione, trasparenza, accessibilità e inclusione.
La fiducia come valore del brand
Il 68% degli intervistati ritiene oggi in un acquisto più importante fidarsi di un marchio, rispetto al passato e questo per varie ragioni (Fonte Edelman 2021| Edelman Trust Brometer Specila Report: Trust, The new Brand Equity). Le motivazioni che hanno portato a questo risultato nel 43% dei casi vede la fiducia importante in tutti gli aspetti della vita. Il 36% risponde che la fiducia è importante per il crescente impatto dei marchi sull’ambiente, mentre per il 32% ha una maggiore dipendenza dai marchi per tenersi al sicuro durante la pandemia, infine il 31% crede nell’impatto dei brand sulla ripresa economica.
Altro dato interessante è che l’86% degli intervistati si aspetta che le aziende intraprendano delle azioni al di là del loro prodotto come: creare un cambiamento positivo per la società, sostenere la cultura, sostenere le comunità locali, etc.
L’importanza della fiducia in un marchio è molto più marcata nella popolazione tra i 18-34 anni, ben 75% seguiti dal 69% con un’età tra i 35-54 anni, e il 59% con più di 55 anni. E’ indubbio come da questa fotografia venga fuori una percezione generale positiva verso temi legati alla società, alla salvaguardia dell’ambiente e affini.
Fare profit impostando un servizio che genera un impatto positivo
Essere azienda oggi significa unire la responsabilità sociale al tradizionale business: Tangible, è un’azienda che progetta prodotti e servizi digitali, che generano impatto positivo per il business del cliente, per le persone che li utilizzano e per l’ecosistema in cui sono integrati.
I tre soci: Nicolò Volpato (Founder), Luca Scarpa e Ilaria Mauric appartengono a quella generazione, come la ricerca sopra, che crede nel valore di un’azienda in termini di portatrice di benefici per la società e l’ambiente e non come mero strumento profit.
Tangible ha definito i primi parametri per misurare concretamente l’impatto positivo sui progetti e sui servizi erogati: 2 interni e 6 esterni. Tra questi, i parametri interni prevedono che su tutti i progetti vengano condotti test di usabilità con utenti ipo-non vedenti e si adotti un linguaggio inclusivo, sia visivo (come le illustrazioni) che verbale, per rappresentare le pluralità. I 6 parametri esterni misurano il livello di accessibilità, impatto di inclusione, impatto sociale del servizio/prodotto, digitalizzazione (accesso per chiunque e da qualunque luogo a informazioni centralizzate).
Ritorno sull’investimento
Abilitare un’innovazione guidata dall’etica genera anche un ritorno sull’investimento: essere accessibili, ad esempio, significa parlare a 3,1 milioni di persone disabili in Italia – il 5,2% della popolazione italiana – altrimenti esclusi dalla fruizione di prodotti e servizi digitali (Fonte Istat 2019). Significa anche giocare d’anticipo: nel 2019 il Parlamento europeo ha approvato l’“European Accessibility Act” e da giugno 2025 nessun prodotto o servizio non accessibile potrà essere immesso nel mercato.
Se guardiamo all’impatto interno alle organizzazioni, la progettazione dei flussi informativi di un software gestionale, per esempio, partendo dai bisogni delle persone migliora i processi, veicola le informazioni in modo trasparente e rimuove le barriere di accesso. Il tutto si traduce in ottimizzazione di tempi e costi, oltre a una maggiore soddisfazione delle persone.
Primo step raggiunto: società Benefit
L’azienda si basa su un modello economico e imprenditoriale in cui la competizione non è impostata solo sul profitto, ma anche su parametri oggettivi che ne valutano l’impatto positivo sulla società e sul pianeta. Infatti, quest’anno Tangible festeggia l’ingresso nel mondo delle società Benefit.
“Sono 17 anni che siamo sul mercato, abbiamo cambiato pelle ma non linea di pensiero – racconta Ilaria Mauric, socia e Head of Design di Tangible – negli ultimi anni si sono delineati forti e chiari obiettivi ben precisi. Avvicinandoci alla maggiore età, abbiamo sentito crescere il bisogno di avviare un percorso che ci aiutasse ad assumerci alcuni impegni formali, oggi abbiamo raggiunto il primo step di essere una società benefit”.
Come fare cultura etica all’interno di Tangible
Tra le altre cose, hanno creato la matrice dei ruoli, ispirata al principio “La chiarezza fa la forza”, una bussola per mappare le competenze, le aspirazioni personali e gli sviluppi futuri dell’azienda. Uno strumento che ciascun dipendente è chiamato a compilare periodicamente. Il confronto strutturato sui contenuti che ne deriva porta all’evoluzione di pensiero, visione e allineamento delle persone che lavorano e di conseguenza dell’azienda.
“ Inspiration, appuntamenti per i non designer con il coinvolgimento di ospiti esterni, è un altro modo per stimolare il confronto e fare cultura veicolando i nostri valori all’esterno in quanto progettisti di prodotti e servizi digitali pervasivi – racconta Nicolò Volpato, CEO di Tangible, – per esempio gli ultimi incontri abbiamo voluto che fossero spazi di approfondimento e conversazione su un tema che, complici i cambiamenti dettati dalla pandemia, tocca diversi aspetti del vivere comune: la scuola.”
Verso un’azienda interamente green
Per la comunità, Tangible si impegna su diversi fronti, per esempio per ogni dipendente assunto/a a tempo indeterminato full-time, sono versati 300 € all’anno a una ONLUS. Inoltre, Durante l’Internal Day del 27 maggio 2021 hanno dichiarato e condiviso l’obiettivo aziendale di diventare un’azienda 100% green entro il 2025, iniziando così un percorso che li porterà ad allinearsi agli obiettivi europei e mondiali (55% entro il 2030 e 100% entro il 2050). Uno degli impegni volti ad applicare in primis su sé stessa i criteri etici oggetto di conversazione con i suoi clienti.