Vita dura per i lavoratori che non si sono vaccinati per scelta. Dallo scorso 15 ottobre per coloro che lavorano in presenza è obbligatorio presentare il green pass e chi non è guarito dal Covid da sei mesi o chi non si è vaccinato deve ricorrere al tampone. Quali costi sostengono attraverso i tamponi i lavoratori che devono esibire il green pass?
Lavoratori no vax
Secondo la Fondazione Gimbe, in Italia ci sono quasi 4 milioni di lavoratori non vaccinati. Vale a dire 4 milioni di persone che ogni due giorni devono sottoporsi a un tampone antigenico o a un tampone molecolare ogni tre. Il risultato del primo, infatti, ha una durata di 48 ore mentre del secondo di 72. La previsione di una tale affluenza presso i centri di analisi abilitati e le farmacie che erogano il servizio aveva destato preoccupazione tra gli addetti. Il timore era di un caos generale che avrebbe portato a file interminabili nelle strutture e a ritardi per chi doveva timbrare il cartellino. In questi primi dieci giorni, invece, nonostante siano stati effettuati circa 175mila tamponi rapidi al giorno, non si sono verificate particolari difficoltà.
Green pass: i costi dei tamponi
Dicevamo quasi 4 milioni di persone che si sottopongono al tampone per accedere al luogo di lavoro. Se consideriamo che il tampone è gratuito solo per coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute (e per dimostrarlo devono esibire il relativo certificato medico) quanto spendono coloro che non si sono vaccinati per scelta? Il calcolo è presto fatto. Partiamo dai tamponi antigenici (o rapidi) che sono quelli più effettuati poiché il risultato arriva subito. Il costo è di 15 euro (prezzo calmierato come disposto dal governo) e se lo moltiplichiamo per 3 (va fatto ogni 48 ore) arriviamo a una spesa di 45 euro a settimana che, moltiplicata per le quattro settimane di un mese, sale a 180 euro. Fino al 31 dicembre, termine di scadenza per lo stato d’emergenza, i lavoratori non vax spenderanno in totale circa 450 euro. I tamponi molecolari, la cui validità arriva a 72 ore, hanno un costo tra gli 80 e i 100 euro; dovrebbero essere effettuati due volte a settimana, cioè ogni tre giorni, ma poiché il risultato arriva dopo 24 ore, diventano tre volte anche in questo caso. La spesa, quindi, raggiunge un range che va dai 240 ai 300 euro settimanali e dai 1000 ai 1200 euro al mese.
Assenti in giustificati
Le spese per essere no vax sono ancora più elevate, ovviamente, se il lavoratore decide di non recarsi al lavoro. Secondo il decreto, i lavoratori che non presentano il green pass non perdono il posto di lavoro, ma sono considerati assenti ingiustificati. Questo significa che per ogni giorno non lavorato non si percepisce lo stipendio. Non solo: non si maturano ferie né ratei di tredicesima e si perdono i buoni pasto dove previsti. Dei 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati circa 344 mila sono dipendenti pubblici, 2,2 milioni dipendenti privati, 740 mila autonomi.