Il taglio del cuneo fiscale è una misura prevista dalla legge di bilancio 2023 che mira ad aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti e autonomi. La misura prevede una riduzione delle aliquote Irpef per i lavoratori dipendenti e autonomi, a partire dalla prima fascia di reddito.
A chi si rivolge il taglio del cuneo fiscale?
Il taglio del cuneo fiscale interessa circa 12 milioni di famiglie, pari a oltre il 45% del totale. In circa il 25% dei casi i destinatari dell’intervento sono due o più membri della famiglia.
Quali sono le aliquote Irpef ridotte?
La riduzione delle aliquote Irpef è prevista in questo modo:
- I lavoratori dipendenti con un reddito annuo da 15.000 a 28.000 euro vedranno la loro aliquota Irpef ridotta da 23% a 22%
- I lavoratori dipendenti con un reddito annuo da 28.000 a 55.000 euro vedranno la loro aliquota Irpef ridotta da 27% a 26%
- I lavoratori dipendenti con un reddito annuo superiore a 55.000 euro vedranno la loro aliquota Irpef ridotta da 41% a 40%.
Quando entrerà in vigore?
Il taglio del cuneo fiscale è in vigore dal 1° luglio 2023. Il taglio del cuneo fiscale dovrebbe portare a un aumento del potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti e autonomi. Secondo le stime del governo, la misura dovrebbe generare un aumento del reddito disponibile delle famiglie per circa 10 miliardi di euro.
Effetti positivi
L’aumento del potere d’acquisto dei lavoratori potrebbe avere una serie di effetti positivi sull’economia italiana. In particolare, potrebbe portare a:
- Un aumento della spesa dei consumi: i lavoratori con più soldi in tasca potrebbero decidere di spendere di più per beni e servizi, contribuendo a sostenere l’economia.
- Un aumento degli investimenti: i lavoratori con più soldi in tasca potrebbero decidere di investire di più, contribuendo a stimolare la crescita economica.
- Un aumento dell’occupazione: un’economia più dinamica potrebbe portare a un aumento della domanda di lavoro, contribuendo a ridurre la disoccupazione.
Critiche al taglio del cuneo fiscale
Alcuni economisti hanno criticato il taglio, sostenendo che la misura potrebbe avere un impatto negativo sulle casse dello Stato. Secondo questi economisti, la riduzione delle entrate fiscali potrebbe portare a un aumento del deficit pubblico o a un taglio delle altre spese pubbliche.
Altri economisti hanno invece sostenuto che il taglio del cuneo fiscale potrebbe avere un impatto positivo sull’economia, anche se a breve termine potrebbe portare a un aumento del deficit pubblico. Secondo questi economisti, la misura potrebbe portare a un aumento della crescita economica e della produttività, che a lungo termine potrebbero generare maggiori entrate fiscali.
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