I tableaux vivants, espressione di matrice francese tradotta con “quadri viventi”, sono ricostruzioni storiche o scene di genere messe in atto da un insieme di performers (attori e/o modelli). “In atto” forse non è proprio il termine più appropriato, dal momento che le persone chiamate alla composizione non si muovono e non parlano. Non si tratta di riprese cinematografiche, nè di fotografia o rappresentazioni teatrali, ma nei tableaux vivants c’è un po’ di tutto questo, sul background di un chiaro intento didattico-educativo.
Oscar Gustave Rejlander, fotografo e pittore svedese, vissuto nel cuore dell’Ottocento, è il più celebre autore di tableaux vivants. Nel 1857, combinando 32 negativi diversi, creò The Two Ways of Life (I due modi di vivere), un ampio pannello in cui è mostrata la differenza tra la virtù, identificata nella saggezza, nella religione e nell’operosità, e il vizio, che contempla invece la dissolutezza, la sensualità, il vino e il gioco d’azzardo. Quest’opera rappresenta il primo fotomontaggio della storia ed aprì la strada ai tableaux vivants che si diffusero in Europa a partire dai primi anni del ‘900.
Nel cinema ne rinveniamo diversi esempi. Possiamo citare quelli del film del 1963 La ricotta di Pier Paolo Pasolini, quelli dei film Tout va Bien (1972) e Passion (1982) di Jean-Luc Godard e quelli di Derek Jarman e Peter Greenaway.
Da febbraio a giugno 2014, una volta al mese, Napoli aveva già visto la messa in scena, in sequenza e senza interruzioni, di tableaux vivants. 21 opere del Caravaggio, con l’aiuto di semplici oggetti, stoffe drappeggiate e di un’unica luce, hanno fatto vivere ai visitatori alcuni capolavori del Merisi nella suggestiva Chiesa di Donnaregina Nuova sulle musiche di Mozart, Bach e Vivaldi. E proprio sulla scia del grande successo passato, Ludovica Rambelli, attrice, regista, drammaturga fondatrice di Malatheatre, ha ideato per il museo MADRE “Una Addolorata Concezione“, che racchiude delle perfomance di Tableaux Vivants, in esecuzione dalla Vigilia di Natale presso le stazioni dell’arte della Metropolitana di Napoli linea 1 le stazioni delle Funicolari.
Le installazioni artistiche evocano, come evidenziato dal tema, la concezione e la nascita, ma anche il concetto più ampio e diversificato di femminile. Mentre gli osservatori si muovono tra madri amorevoli o per contro infuriate, tra madonne benedicenti o dubbiose, ci si immerge nel messaggio sotteso: quello della costante presenza di “una madonna che ci accompagna”.
Qui di seguito, tutti i prossimi appuntamenti.
- sabato 3 gennaio, ore 13/15 e ore 18/20
Funicolare Centrale – stazione Augusteo - domenica 4 gennaio, ore 13/15 e ore 18/20
Funicolare Chiaia – stazione Cimarosa - lunedì 5 gennaio, ore 13/15 e ore 18/20
Metropolitana linea 1 – stazione Garibaldi - lunedì 6 gennaio, ore 16/18
Funicolare Chiaia – stazione Cimarosa