Il Consiglio Europeo ha adottato un regolamento teso a promuovere il calcolo ad alte prestazioni tramite l’istituzione di un’impresa comune europea che assicurerà la supervisione della messa in comune delle risorse in ambito europeo per lo sviluppo di supercomputer destinati al trattamento di megadati – uno strumento essenziale per contribuire ad affrontare le sfide del mondo attuale.
“Il calcolo ad alte prestazioni è fondamentale per la ricerca, la digitalizzazione dell’industria e l’economia dei dati. Ha molte applicazioni pratiche vantaggiose per un’ampia gamma di settori industriali ed economici nonché per il mondo accademico, le comunità scientifiche e il settore pubblico. Le capacità scientifiche, la competitività industriale e l’autonomia dell’Europa dipendono dalla possibilità di avere accesso a supercomputer e infrastrutture di dati di prim’ordine. Il calcolo ad alte prestazioni svolge un ruolo essenziale nell’aiutarci ad affrontare questioni quali la previsione dei cambiamenti climatici, la modellizzazione avanzata in campo medico e l’intelligenza artificiale. Ma per essere un attore di peso a livello globale l’Europa deve coordinare il proprio approccio e mettere in comune le proprie risorse. La decisione presa oggi permetterà all’Unione di sviluppare, realizzare, ampliare e mantenere un’infrastruttura integrata di dati e supercomputer di prim’ordine” ha dichiarato Heinz Faßmann, ministro federale austriaco dell’istruzione, della scienza e della ricerca.
Supercomputer: partenariato pubblico-privato
L’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (“EuroHPC”) assumerà la forma di un partenariato pubblico-privato e fornirà ai suoi membri un quadro giuridico, contrattuale e organizzativo. L’impresa comune sarà composta dall’UE, dai singoli Stati membri dell’UE, dai paesi terzi associati al programma quadro “Orizzonte 2020” e da associazioni private. L’impresa comune rimarrà aperta alla partecipazione di nuovi membri, sarà operativa fino alla fine del 2026 e avrà sede a Lussemburgo.
Supercomputer: i finanziamenti al progetto
L’impresa comune EuroHPC sarà finanziata da varie fonti: bilancio generale dell’UE, singoli contributi degli Stati membri dell’UE e dei paesi terzi partecipanti, investimenti privati. Il contributo finanziario dal bilancio generale dell’UE ammonterà a 486 milioni di EUR, di cui 386 milioni di EUR provenienti dal programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte 2020” e 100 milioni di EUR dal programma “Meccanismo per collegare l’Europa”.
Supercomputer: l’obiettivo del progetto
L’impresa comune dovrebbe avviare le sue attività al più tardi all’inizio del 2019, in modo da conseguire l’obiettivo di dotare l’UE di un’infrastruttura di supercomputer pre-esascala e a pentascala entro il 2020, e iniziare a sviluppare le tecnologie e le applicazioni necessarie per raggiungere le capacità a esascala (che consentono almeno un miliardo di miliardi di operazioni al secondo) approssimativamente tra il 2022 e il 2023. L’obiettivo è quello di creare una rete tra i centri di eccellenza esistenti e quelli di nuova creazione e mettere a punto un ecosistema a lungo termine di supercalcolo in Europa. Un ciclo di sviluppo della tecnologia di prossima generazione richiede generalmente 4-5 anni.
Supercomputer: da dove provengono
L’espressione “calcolo ad alte prestazioni” si riferisce alle tecnologie e all’uso di potenti supercomputer (interconnessi in un unico sistema o in stretta prossimità di centinaia di migliaia o di milioni di unità di elaborazione che operano in parallelo) per effettuare un numero enorme di operazioni veloci talmente impegnative da non poter essere effettuate tramite un normale computer a scopo generico.
L’11 gennaio 2018 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento volta ad istituire l’impresa comune EuroHPC, fondata sugli articoli 187 e 188 del trattato UE.
Il 23 marzo 2017 vari Stati membri hanno firmato la dichiarazione EuroHPC, con cui si impegnano a collaborare per l’elaborazione di una struttura integrata di supercomputer di prossima generazione.