Sono passati 50 anni dalla #SummerOfLove del 1967, la famosa estate in cui la città di San Francisco diventò l’epicentro della rivoluzione sociale e culturale messa in moto dall’afflusso di migliaia di giovani, che influenzò le generazioni successive e cambiò il mondo, spianando la strada a Woodstock (1969). E il Dum Dum Republicspera di cambiarlo ancora in meglio, questo pazzo mondo, partendo a piccoli passi proprio da Paestum, nell’estate del2017. Immaginare un mondo migliore, sul fil rouge della musica e dei suoni del mondo, per stimolare una riflessione sull’integrazione, sull’accoglienza,il dialogo tra persone, senza filtri né barriere. Per vivere di poesia e di genio creativo, di arte e di narrazioni. Rompere gli schemi, quindi, per delineare nuovi orizzonti di senso, in una vertigine emozionale perennemente in bilico tra desiderio di libertà e ricerca della felicità. Un nuovo format che prende forma, tra sperimentazione e creatività, che a breve produrrà interessanti sorprese.
“Culturalmente, sia per gusti musicali che per formazione, sono rimasta ferma alla controcultura hippie. Credo la stagione del ’67 ha influenzato tutta la musica, la letteratura e la moda – spiega Biancaluna Bifulco, titolare, ma soprattutto cuore vibrante del Dum Dum Republic – Prima del 1967 il mondo è visto in bianco e nero, poi arrivano loro, i ragazzi di San Francisco, e improvvisamente tutto diventa a colori. Negli anni il movimento si è poi sciolto, ma qualcosa è rimasto, in particolare in questo anelito alla fratellanza, alla condivisione, al vivere la musica come momento di aggregazione. Pensiamo che due anni dopo c’è Woodstock, il raduno universale dei grandi musicisti, tra cui Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker”. E aggiunge: “Purtroppo la musica è quella, non ci illudiamo, poche cose belle sono nate dopo gli anni ’70. Si raggiunge l’apice in quegli anni ed è giusto che le generazioni più giovani conoscano le grandi anime del rock, per avere dei punti di riferimento, sia letterari che poetici, si pensi alla beat generation. Ed è l’unico movimento di pensiero globale, musicale e culturale, che si è tradotto in innumerevoli, si pensi alla moda. Penso che a Paestum ci stia proprio bene una Summer of Love. Noi ci proviamo, non possiamo resuscitare Janis, ma le sue canzoni resteranno per sempre”.
Dopo la world music dei Barresi Project che ha inaugurato la rassegna di giugno, si continua sabato 24 giugno alle ore 22con la “negritude” di Mama Marjas, emblema della contaminazione e della forza del Sud, con un sound radicato nel mondo reggae che si dilata a collaborazioni eclettiche, spaziando tra molteplici universi sonori, dalla black music fino ad arrivare al jazz. “Sono contaminazione e mi piace la musica contaminata”, racconta Mama Marjas, che da sempre crede fortemente nei propri ideali, lottando e portando avanti le proprie battaglie attraverso la musica. Insieme a lei Don Ciccio, dj e producer, pioniere della musica reggae in Italia e fondatore dell’etichetta Love University, tra musica indipendente dal basso e ritmo in levare, dai suoni della Jamaica, dallo shuffle alla street dance, all’r’n’b allo ska, in un legame stretto con la dimensione sociale in perenne divenire. Domenica 25 giugno è #DumDumRevolution all