Le politiche di Welfare del Mezzogiorno, in un momento di austerity come quello che stiamo vivendo, hanno mostrato tutti i loro limiti, non solo da un punto di vista degli impatti economici e di creazione di lavoro, ma soprattutto sul piano del rafforzamento del capitale e della coesione sociali, lasciando il Sud in una condizione di forte diseguaglianza per quanto riguarda i diritti e i servizi essenziali per lo sviluppo della comunità. Tale situazione fa emergere una forte vocazione del settore non profit a rispondere in termini innovativi alla ricostruzione su base comunitaria e sociale del welfare.
La necessaria riconversione delle politiche del Mezzogiorno verso lo sviluppo sociale non può essere disgiunta da una strategia di fundraising che possa contribuire a rendere sostenibile e concreto il processo di “ricostruzione” sociale. Manca però un soggetto che con professionalità possa assistere le organizzazioni non profit nel costruire strategie di raccolta fondi in grado di sostenere questo processo.
“L’offerta formativa e consulenziale – spiega Massimo Coen Cagli, direttore scientifico della Scuola di Roma– in questo settore è concentrata al nord e al centro Italia e scarsamente adeguata al contesto meridionale. Per queste ragioni è nata la Scuola di fundraising del Sud, grazie all’impegno, insieme alla nostra agenzia, di una rete di organizzazioni non profit e professionisti che operano al sud, con il preciso intento dioffrire formazione e consulenza di alta qualità e ad un costo contenuto”.
L’evento “#Sudfundraising.” che si svolgerà dalle ore 9.30, presso la Camera di Commercio in via Sant’Aspreno 2 a Napoli, sarà proprio l’occasione per presentare la Scuola di Fundraising del Sud, il cui obiettivo è di portare in breve tempo il fundraising alle radici dell’erba delle organizzazioni che operano su questo territorio ad un costo accessibile, mantenendo alta la qualità e soprattutto l’applicabilità nei contesti specifici delle organizzazioni.
Valeria Romanelli e Antonio Del Prete, tra i promotori dell’iniziativa, spiegano: “Spesso ci siamo chiestise anche al Sud la sfida del fundraising fosse davvero possibile; la diversa situazione economica di questa parte del Paese a volte sembrava un forte deterrente, probabilmente anche a causa di una dipendenza dall’assistenzialismo pubblico ancora molto spinta. Eppure proprio dal Mezzogiorno d’Italia stanno venendo tanti esempi di associazioni e cooperative che mettono in moto un’economia nuova e virtuosa costruita dal basso. Dietro a molti di questi casi di successo c’è la forza delle rete, un senso di condivisione delle idee e dei mezzi che, in fondo, fa parte del DNA di noi meridionali”
L’Open day di Napoli, rivolto a dirigenti e operatori del non profit e delle istituzioni pubbliche, a professionisti e a giovani laureati, prevede due momenti: un momento formativo-informativo durante il quale verranno somministrate alcune pillole di fundraising e un dibattito politico culturale durante il quale interverranno, tra gli altri, Daniela Castagno (responsabile partenariati istituzionali Fondazione con il Sud), Vincenzo Santoro(responsabile dipartimento cultura e turismo Anci Nazionale), Salvatore Palma (Assessore al bilancio Comune di Napoli), Antonella La Porta (Presidente FIDDOC – Presidente della Commissione terzo settore ODCEC Napoli).