Subsidenza geotecnica: in cosa consiste il fenomeno e perché se ne parla in questo periodo? Pur essendo un evento naturale, l’azione dell’uomo può aggravarlo fino alle estreme conseguenze. Le ultime rilevazioni scientifiche hanno evidenziato, per esempio, che la Cina rischia lo sprofondamento per il 45% del suo territorio. Le zone più fragili del Paese sono alcune città come la capitale Pechino e la città costiera di Tianjin. Gli studiosi concordano sulla necessità di trovare soluzioni al problema oltre che continuare le misurazioni attraverso il satellite.
Subsidenza geotecnica: cos’è e come si manifesta
Per subsidenza, detta anche subsistenza, si intende un lento e graduale processo di abbassamento del suolo di un’area continentale o di un bacino marino. Il fenomeno può essere causato da diversi fattori naturali e antropici. Tra i fattori naturali si annoverano:
- accumulo di detriti che posandosi sulla superficie la appesantiscono
- naturali movimenti delle placche tettoniche
Tra i fattori antropici ritroviamo:
- l’eccessivo sfruttamento delle falde acquifere
- l’estrazione di idrocarburi
- bonifiche idrogeologiche
Tra subsidenza prodotta da cause naturali e subsidenza provocata da cause antropiche c’è un’enorme differenza. La prima procede con tempi abbastanza lenti; la seconda, invece, ha ritmi molto più veloci fino a poche decine di anni. L’azione antropica, inoltre, può aggravare o addirittura innescare il processo della subsidenza.
Il caso della Cina
Uno studio condotto dagli scienziati dell’Università dell’East Anglia e del Virginia Tech, pubblicato su Science, ha rivelato un dato davvero allarmante sulla subsidenza. Il 45% delle aree urbane della Cina sta sprofondando. Il 16% di questo territorio si abbassa a un ritmo di 10 mm all’anno o più. Lo studio ha esaminato 82 città con una popolazione complessiva di quasi 700 milioni di persone. A livello nazionale, gli studiosi stimano che circa 270 milioni di residenti urbani siano stati colpiti e quasi 70 milioni hanno subito un rapido abbassamento di 10 mm all’anno o più.
Shangai, la città più grande della Cina, si è abbassata di 3 metri in un secolo e il trend è lungi dal fermarsi. I punti più a rischio sono, tra gli altri, la capitale Pechino e Tianjin, città affacciata sull’Oceano Pacifico. Le città costiere sono le realtà più a rischio poiché lo sprofondamento del terreno aggrava il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare. Secondo gli studiosi, sarebbe questa una delle cause dei danni provocati a New Orleans dall’uragano Katrina nel 2005
Le conclusioni degli studiosi
La subsidenza è un fenomeno noto agli studiosi già da diverso tempo in Cina. L’ultima ricerca, però, ha suggerito ai suoi autori che è giunto il momento di trovare soluzioni a livello nazionale. La comunità scientifica, ribadiscono, dovrebbe non solo monitorare il fenomeno ma anche valutare le sue implicazioni. Ovvero, le misurazioni satellitari sono senza dubbio uno strumento validissimo per lo studio del fenomeno ma è altrettanto necessario trovare soluzioni. Il fenomeno della subsidenza, in parole semplici, deve essere affrontato nell’ambito dei cambiamenti climatici.
In copertina foto di sean sheng da Pixabay