Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che contiene le modifiche agli studi di settore dell’anno 2015. In particolare, questa la novità di maggior rilievo, nessuna modifica è stata fatta agli indici di coerenza e normalità rispetto al 2014. Pertanto per il 2015 gli indici di coerenza e normalità dovrebbero rimanere esclusivamente quelli approvati nelle singole note metodologiche senza aggiornamenti dell’ultima ora.
Gli Outlet modificano gli studi
Pertanto le uniche modifiche sono inerenti all’aggiornamento della territorialità che è avvenuto con l’approvazione dei cinque allegati tecnici. Con l’approvazione si hanno nuove note metodologiche che procedono alla riqualificazione dei parametri sottostanti agli studi di settore che rilevano differenze territoriali. Le modifiche che colgono le nuove differenze territoriali sono inerenti alle istituzione e ridenominazione di alcuni Comuni avvenute nel 2014. Il decreto provvede inoltre ad aggiornare e modificare gli studi in merito alle cosiddette “foc” (factory outlet center). In particolare viene ad essere modificato lo studio di settore WM05U (commercio al dettaglio calzature abbigliamento e pelletterie) in modo tale che sia tenuto in considerazione quel particolare canale di vendita rappresentato dalle vendite low cost che avvengo all’interno dei factory outlet.
Definite solo le parti generali
Infine occorre segnalare che sul sito dell’Agenzia delle Entrate (nello spazio riservato agli studi di settore) sono già pronti in bozza i primi modelli che attualmente riguardano esclusivamente la parte generale (l’aggiornamento è effettuato alla data del 24 marzo 2015). Per quanto concerne la parte specifica di ogni singolo studio di settore e per quanto riguarda le istruzioni inerenti i quadri comuni di reddito (quadri F e G) nulla ancora è stato definito da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Di conseguenza, con il prossimo decreto dovrebbero essere fissati i quadri specifici di ogni studio di settore, le parti comuni di reddito e i consueti correttivi anticrisi inerenti l’anno 2015, correttivi che riguarderanno alcuni specifici settori.