Occhi a mandorla, difetti di pronuncia e battute poco divertenti. Striscia la Notizia in poche ore diventa bersaglio delle critiche del pubblico dei social media a causa di una gag ritenuta offensiva verso il popolo cinese. Il programma di Antonio Ricci, però, non arretra e si difende ma… parliamo davvero di razzismo o in realtà di pessimo tempismo e tempi comici?
La gag “incriminata”, Striscia la Notiza bersaglio delle critiche
Prima di parlare del polverone alzato dal web, parliamo della gag in sé per sé. Siamo nella puntata di Striscia dello scorso lunedì quando per mandare in onda il servizio di un proprio collaboratore che aveva come tema la sede Rai di Pechino, i due conduttori Gerry Scotti e Michelle Hunziker si lanciano in una traslitterazione del termine Rai che diventa Lai con sguardo tirato per simulare gli occhi a mandorla.
La gag finisce qui, niente di più e niente di meno. Tutto finito? In realtà siamo solo all’inizio perché è da qui che nasce la polemica. A “crearla” è il web, prima con il creator Louis Pisano e poi ribattuta da Diet Prada.
Per chi non conoscesse questo account Instagram, ecco una breve “biografia”:
Insomma, Diet Prada prende in mano la gag e “denuncia” l’accaduto. Nel post, i due propretari dell’account, condanna la gag e soprattutto descrive il rapporto della comunità cinese con l’Italia nell’ultimo periodo legato alla pandemia. Un attacco mediatico, quello di Dieta Prada, di proporzioni enormi. Il post fa letteralmente il giro del web che diventa uno dei più condivisi e commentati dell’account con oltre 200mila mi piace e 18mila commenti.
La (non) risposta di Striscia
Cosa ha fatto, quindi, il programma creato da Antonio Ricci in risposta alle accuse di razzismo arrivate dal web? Tramite un comunicato, il programma di Canale 5 rigetta al mittente le accuse condendo il tutto con altre accuse ovvero quello di generare un siparietto mediatico utile per il proprio tornaconto personale (quello di Diet Prada ndr.).
“Come ha detto qualcuno, la denuncia fa più ridere del siparietto improvvisato dai due conduttori. Striscia non chiede scusa perché è, e resterà, una trasmissione satirica e, come le trasmissione satiriche e comiche di tutto il mondo, politicamente scorretta. Scorretta, ma non quanto le iniziative pretestuose di chi pensa di ricattare aziende e marchi internazionali”.
Il comunicato di Striscia la Notizia
Una risposta diametralmente opposta ai due conduttori che poco dopo la messa in onda della gag si erano scusati col pubblico anche se secondo la loro opinione stavano agendo in buona fede e senza l’intenzione di offendere nessuno.
Satira, politicamente scorretto ma…
Quindi, tra polemiche ed accuse, la gag di Striscia la Notizia possiamo definirla come razzista? Non esiste una risposta scientifica a tutto ciò ma quello che possiamo dire è che spesso e volentieri la ricerca della battuta contro tutto e tutti porta a situazione spiacevoli. La gag può far ridere o non ridere, il senso dell’umorismo è soggettivo ma una cosa è certa: la satira non è questo. Non le imitazioni, non i servizi proposti dal programma e neanche la battuta semplice. Tutto questo porta ad un politicamente scorretto che porta solo polemiche ed accuse come in questo caso. Eppure a Striscia va dato il merito di tenere giornalmente milioni e milioni di spettatori anche e soprattutto grazie a questo, è un dato di fatto solamente andando ad analizzare i dati Auditel.