Il primo grande studio svolto in Italia sulla prevalenza dei diversi disturbi mentali (ESEMeD-WMH, 2005) ha evidenziato qualche anno fa un dato tutt’altro che scontato sull’incidenza degli eventi più negativi.
Circa il 2% della popolazione soffre nel corso della vita di un Disturbo Post-Traumatico da Stress. Solo la depressione maggiore, le fobie specifiche e la distimia (un disturbo dell’umore) risultano essere più diffusi del DPTS. Per aiutare chi soffre di tali disturbi il 25 giugno prossimo sarà per la prima volta a Trieste Liana Rodrigues Netto, psicotraumatologa brasiliana esperta nel prevenire e trattare lo stress conseguente ad eventi traumatici con una metodologia innovativa riconosciuta a livello internazionale.
Il Disturbo Post-traumatico da Stress nasce come categoria diagnostica per definire quei casi clinici che compaiono a seguito di un evento traumatizzante. All’inizio si pensava di dover studiare il disturbo solo in presenza di eventi eccezionali, quali esperienze belliche o terremoti.
Con il tempo, si è visto essere una diagnosi utile anche in casi di eventi “minori” quali incidenti automobilistici, violenze fisiche e sessuali. Alcuni studi segnalano, ad esempio, che circa il 40% dei sopravvissuti ad un incidente stradale mostra i sintomi di DPTS. Questi possono arrivare a limitare significativamente l’autonomia personale con irritabilità, insonnia, rabbia improvvisa, depressione e ansia, ma a volte emerge anche il senso di colpa, per essere sopravvissuti o non aver potuto salvare altri individui. Per tale disturbo, il dott. Iacono, psicoterapeuta e direttore del Centro di Psicologia Funzionale di Trieste, evidenzia quanto la dimensione corporea abbia un ruolo decisivo.
Il corpo esprime il malessere sul piano fisiologico e muscolare con dolori al torace, capogiri, problemi gastrointestinali o emicranie. Attraverso il corpo è, però, pure possibile intervenire per prevenire e trattare il DPTS.
Questi temi verranno sviluppati da Liana Rodrigues Netto, docente internazionale del Somatic Experiencing Trauma Institute durante il workshop che terrà a Trieste, domenica 25 giugno.