Stress natalizio: chi di voi non lo sente sulle proprie spalle? Chi non ha mai sperimentato quella sensazione di carico eccessivo procurato dalle mille commissioni da portare a termine prima che scatti l’ora x? Quando tutto finisce, poi, cosa resta? Disordine e piatti sporchi. Se non è oro tutto ciò che luccica, oltre le luminarie e i canti tradizionali, c’è un lato oscuro del Natale che la psicologia sta studiando sempre di più. Se il Natale vi intristisce o rabbrividite al solo nominarlo, non consideratevi alla stregua di alieni ma continuate a leggere.
Natale tempo di gioia ma anche di tristezza
Che quello del Natale sia un periodo per alcuni carico di tristezza è un concetto che abbiamo sdoganato da tempo. Festa della famiglia per eccellenza, il Natale fa sentire, più acutamente di ogni altro periodo, la mancanza di persone che non ci sono più. Le riunioni allargate in famiglia possono generare non pochi disagi in caso di separazioni “fresche”. L’avvicinarsi della fine dell’anno, poi, spinge a fare bilanci della propria esistenza e se quello che sta finendo non è stato un anno così generoso, si ripongono speranze in quello che sta per iniziare. Il concetto che dobbiamo ancora sdoganare, invece, è quello del Natale come momento di stress e fatica.
Stress natalizio: la (troppo) lunga attesa
A compiere un passo importante sono stati gli americani, considerati a giusta ragione tra i re del Natale. Un recente sondaggio realizzato da CouponBirds, ha rivelato che l’82,8% degli intervistati avverte la cosiddetta “Christmas fatigue”, la stanchezza natalizia. A generarla è il lungo battage pubblicitario che anticipa le festività. Per l’82,4% degli americani, le decorazioni natalizie dei negozi vengono montate troppo presto, mentre per il 76,8% la pubblicità online e sui social inizia troppo presto. Circa un americano su due pensa che tutto ciò che riguarda il Natale, tra pubblicità e decorazioni, dovrebbe comparire a partire da novembre. Il 21,%, invece, pensa che andrebbero installate a dicembre. Il 43,9% sostiene che bisognerebbe decorare casa a novembre, mentre il 30,9% a dicembre.
In più si inizia a pensare ai regali già a novembre. L’87,6% si affida alle offerte del Black Friday e del Cyber Monday per fare i regali. Che dire, poi, delle musiche natalizie che sentiamo nell’aria già prima che inizino le vacanze? Il 75,1% ne risulta infastidito. Insomma, anche se il senso dell’attesa è tipico del Natale, l’intera macchina si avvia troppo presto.
Cosa resta dopo i festeggiamenti
In Italia, a parlare di fatica natalizia, è stato il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Il focus degli psicologi è stato non tanto il prima quanto il dopo Natale. Dopo tante energie impiegate nell’acquisto dei regali, nel fare la spesa e preparare pranzi e cene di rito, ci si ritrova a tu per tu con le pulizie.
Per evitare di arrivare stremati alla fine delle vacanze, le due parole d’ordine, dicono gli psicologi, sono: organizzazione e collaborazione. Organizzarsi in cucina significa lavare e riporre ogni utensile appena subito dopo l’uso, tenersi sempre degli spazi liberi per sistemarvi le pietanze, utilizzare la lavastoviglie.
Chi ha detto, infine, che se ospitate parenti o amici per un pranzo o una cena natalizi dovete cucinare tutto voi? Chiedete ai vostri ospiti di preparare alcune pietanze, magari quelle che possono essere facilmente trasportate. Nel corso della serata, fatevi aiutare a servire in tavola, a sparecchiare e a riordinare la cucina. Piccoli gesti che aiuteranno ad arrivare alla fine delle festività con la giusta energia.
In copertina foto di 🌸♡💙♡🌸 Julita 🌸♡💙♡🌸 da Pixabay