Doveva essere una domenica di svago come non se ne vivevano da tempo e si è trasformata in una tragedia. Domenica 23 maggio, a Stresa, un grave incidente alla funivia del Mottarone, ha distrutto cinque famiglie. Un evento che ci porta a parlare ancora una volta di questo mezzo di trasporto rimasto in vigore in ristretti contesti e capace di regalare forti emozioni.
L’incidente alla funivia del Mottarone a Stresa
La prima funivia per il trasporto di persone fu realizzata nel 1907 in Spagna, a San Sebastian per raggiungere la vetta del Monte Ulia. L’anno seguente fu creata a Bolzano la Funivia del Colle che ancora oggi porta passeggeri dal centro della città a un primo massiccio dolomitico. Nata per consentire l’arrivo in zone montuose altrimenti poco accessibili, la funivia è il cuore degli impianti di risalita sulle piste da sci. Ne esistono altre che, invece, hanno un risvolto turistico molto interessante come quella costruita nel 1966 su una delle dorsali dell’Etna o quella realizzata nel 1912 a Rio de Janeiro che porta al Pan di zucchero. La stessa funivia del Mottarone, realizzata negli anni Sessanta, domina lo splendido lago Maggiore.
Il sistema di funi, che è alla base di ogni funivia, è costituito da quattro cavi, ognuno con una funzione specifica:
- fune portante: è sempre ferma, sostiene le cabine e segna il percorso della funivia;
- fune traente: consente alle cabine di muoversi lungo il percorso;
- fune di zavorra: fa da contrappeso alla fune traente mantenendola costantemente in trazione;
- fune di soccorso: entra in azione nei momenti di emergenza.
Secondo i primi rilievi effettuati, l’incidente sia stato provocato dalla rottura della fune traente e dal mancato funzionamento del freno d’emergenza.
Disastri alle funivie: i precedenti
La notizia dell’incidente di domenica ripropone ancora una volta la questione sicurezza. Il pensiero corre inevitabilmente alla funivia del Cermis dove, nel 1976, 42 persone morirono dopo il distacco di una cabina e nel 1998 ne morirono 20 dopo che un velivolo dei Marines americani, proveniente dalla base di Aviano, tranciò un cavo. Una vicenda, quest’ultima, che non ha mai trovato giustizia, poiché uno dei piloti responsabili cancellò il video che avrebbe provato la sua colpevolezza. I piloti, infatti, stavano ingaggiando una sorta di sfida tra loro volando al di sotto dell’altezza consentita. Solo quando questi ammise di aver distrutto il video ci fu un procedimento a suo carico per intralcio alla giustizia. Il pilota fu degradato e poi congedato e trascorse alcuni mesi in prigione ma non fu mai accusato di omicidio.
Il nodo dei controlli
Anche se le cause della caduta della funivia in Piemonte non sono ancora state accertate, quella dei controlli e della corretta manutenzione sono due delle strade percorse dagli inquirenti per giungere alla verità. A questo proposito, la Leitner, l’azienda alto atesina responsabile dei controlli straordinari, ha pubblicato un comunicato ufficiale nel quale ha reso note le date di tutti i controlli effettuati. Riportiamo testualmente le date degli ultimi controlli:
- Manutenzione e controllo delle centraline idrauliche di frenatura dei veicoli: 3 maggio 2021
- Controlli non distruttivi su tutti i componenti meccanici di sicurezza dell’impianto previsti dalla revisione quinquennale, in scadenza ad agosto 2021 sono stati anticipati dal 29 marzo all’1 aprile 2021
- Prove di funzionamento dell’intero sistema d’azionamento: 18 marzo 2021
- Lubrificazione e controlli dei rulli e delle pulegge delle stazioni: 4 e 5 marzo 2021
- Finti tagli (prova che prevede una simulazione della rottura della fune traente e conseguente attivazione del freno d’emergenza): effettuati su entrambe le vetture l’1 dicembre 2020
- Controllo periodico magnetoinduttivo delle funi traenti (e di tutte le funi dell’impianto) come da disposizione del decreto dirigenziale del Ministero dei Trasporti n.144 del 18/05/2016 (periodicità imposta una volta all’anno) con esito positivo: 5 novembre 2020
I controlli giornalieri e settimanali previsti dal regolamento d’esercizio e dal manuale di uso e manutenzione, invece, sono in carico al gestore. Il gestore che, in questo caso, è la società Ferrovie del Mottarone.
In copertina foto di alessandra barbieri da Pixabay