Il progetto “Ex Libris” che rimanda al contrassegno posto all’interno dei libri stessi, spesso arricchito da motti o frasi, per indicare il proprietario del volume, esemplifica il progetto dell’artista indicando come la sua poetica abbia il suo punto di partenza e di arrivo nei libri, che sineddotticamente figurano il sapere e la conoscenza universale.
Un percorso di ricerca continuo sia in ambito pittorico sia in ambito intellettuale, rettilineo, chiaro, lucido, che l’ha portato ad approfondire svariate discipline strutturando in un continuo divenire quelle idee che erano presenti già in lui.
Dalle sue opere emerge che solo e solamente avendo piena conoscenza di noi stessi è possibile raggiungere quella libertà esteriore e interiore che può dare la serenità, consapevolezza che all’interno del nostro corpo esistono mondi in continua evoluzione e che sono loro i veri motori del nostro essere.
Palazzo Senato apre le porte ad una mostra che raccoglie ventinove artisti, pittori, scultori e fotografi, estremamente interessanti, ognuno con un linguaggio intenso e personale. Filo conduttore dell’intero percorso espositivo è il “flusso di coscienza” che consiste nella libera rappresentazione dei pensieri dell’uomo così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente dall’io razionale. Questa mostra propone opere dalle quali emerge in primo piano l’individuo, con i suoi conflitti interiori e il suo lato inconscio.Curatrice della mostra Adriana Conconi Fedrigolli.Due ospiti d’eccezione che, insieme agli altri artisti, conferiscono raffinatezza e spessore al percorso: JOSEP MARIA ALARCÓN e MAURIZIO LA BIANCA.Le tematiche pittoriche di Josep Maria Alarcón affondonano le loro radici nel profondo della storia universale umana e nel contempo in quella individuale, che porta ai corsi e ai ricorsi di vichiana memoria. Ed è proprio con un rimando continuo al passato che il pittore tesse mirabili intrecci cromatici e segnici dalla potente matericità, in cui da un lato il passato, il presente e il futuro si fondono tra loro e dall’altro la fredda razionalità si amalgama con la libertà espressiva della creazione dando vita ad un immediato contatto con il fruitore che permette di entrare nell’intensa interiorità del pittore. Il progetto “Ex Libris” che rimanda al contrassegno posto all’interno dei libri stessi, spesso arricchito da motti o frasi, per indicare il proprietario del volume, esemplifica il progetto dell’artista indicando come la sua poetica abbia il suo punto di partenza e di arrivo nei libri, che sineddotticamente figurano il sapere e la conoscenza universale.Maurizio La Bianca ha consacrato la sua intera vita all’arte, sentendola parte integrante e fondamentale del suo essere uomo, prima che artista. Le sue opere sono un diario pittorico personale che offre nella sua estrema riservatezza; un diario discreto non scritto per apparire o per avere celebrazioni, ma per indagare, scandagliare il suo inconscio, che poi è quello collettivo, perché le sue riflessioni personali hanno un carattere di universalità tale che coinvolgono la parte più profonda e interna di ognuno noi. Un percorso di ricerca continuo sia in ambito pittorico sia in ambito intellettuale, rettilineo, chiaro, lucido, che l’ha portato ad approfondire svariate discipline strutturando in un continuo divenire quelle idee che erano presenti già in lui. Dalle sue opere emerge che solo e solamente avendo piena conoscenza di noi stessi è possibile raggiungere quella libertà esteriore e interiore che può dare la serenità, consapevolezza che all’interno del nostro corpo esistono mondi in continua evoluzione e che sono loro i veri motori del nostro essere.Prestigiosa cornice della mostra è Palazzo del Senato, splendida location barocca del XVII secolo. Fabio Mangone, capomastro del Duomo e architetto favorito di Federico Borromeo, ne iniziò la costruzione nel 1620. Del Mangone sono i due magnifici cortili a logge e i vestiboli monumentali mentre la splendida facciata curvilinea è di Francesco Maria Richini. Fu sede del Senato nel periodo napoleonico del Regno Italico. Oggi Il palazzo ospita l’Archivio di Stato.