La vita è un dono che non va sprecato
“Storia di un punto e virgola” di Giovanni Margarone edito da bookabook non è il classico romanzo di caduta e rinascita, è qualcosa di più. Spesso si ritorna a vivere dopo terribili cadute nel buio, perché lo spirito di sopravvivenza che è dentro ognuno di noi, un retaggio atavico, ci spinge a rialzarci. Tante volte ci riusciamo e riprendiamo, ammaccati, la strada maestra, anche se, spesso, lo faccio inconsapevolmente, sorretti dal caso, dalla fortuna, dalla fatalità.
Al protagonista “Storia di un punto e virgola” di Giovanni Margarone, invece, capita una strana rinascita. Una rinascita dalle ceneri nelle quali Demetrio ha vissuto per anni. La sua è una non-vita, solitaria, isolata da tutto e tutti, confortevole e sicura. Poi un giorno, per caso, accade qualcosa. Un libro tra le mani gli cambia l’esistenza e il protagonista comincia un viaggio alla scoperta di se stesso. Un viaggio che gli trasformerà per sempre la vita, e che gli consentirà di guardare al futuro con occhi nuovi, perché ha un’arma in più: la consapevolezza dei propri errori. Quanti di noi li riconoscono? In questo romanzo molti di noi si ritroveranno, percorrendo insieme a Demetrio il viaggio appassionante e doloroso della nostra esistenza.
“Storia di un punto e virgola” di Giovanni Margarone si è già aggiudicato il 2° posto al Premio Letterario Nazionale “Città di Taranto” Ed. 2022, il 4° posto al Concorso Argentario 2022, la “Menzione speciale della critica” al Premio Massa città fiabesca di mare di marmo 2022 e il “Premio Rinnovamenti” come finalista al Concorso “Le parole arrivano a noi dal passato 2022” di Rogliano (CS).
Come di consueto ringraziamo l’autore, che nell’intervista ci svela nuovi dettagli interessanti per apprezzare al meglio il suo romanzo.
“Storia di un punto e virgola” di Giovanni Margarone
Lei è autore di numerosi romanzi che hanno ottenuto diversi riconoscimenti anche a livello internazionale. C’è un aspetto che è sempre comune a tutta la sua narrativa?
Sì, è quello relativo alla centralità dei personaggi, dei loro sentimenti ed emozioni; finora ho dato poca importanza ai luoghi in cui essi agiscono, sebbene abbia curato comunque le descrizioni. Ogni volta ho dato molta importanza all’introspezione, lasciando però al lettore spazio alla sua fantasia e conferendo alle vicende un corso sempre sorprendente se non inatteso.
“Storia di un punto e virgola” è il suo ultimo romanzo. Lei ha detto che rispetto alle precedenti pubblicazioni qui ci ha messo un pizzico di sale in più. Di cosa si tratta? Può anticipare qualcosa ai nostri lettori?
Rispetto ai precedenti romanzi, ho voluto mettere in risalto alcuni aspetti del carattere del personaggio di Demetrio, che non si allinea ad altri personaggi come è successo nelle passate pubblicazioni. Ho accentuato, nella prima parte del libro, i suoi aspetti più grotteschi che sono il fulcro per comprendere l’intera opera. Questo è il sale in più: una descrizione talvolta spigolosa, se non triste, della sua insipida esistenza che sembra volgere inesorabilmente al crepuscolo fino a un certo punto della narrazione.
Il suo protagonista, Demetrio, è una persona solitaria, che vive fuori e lontano dal mondo, la cui esistenza viene stravolta dalla lettura di un libro. Cosa ha trovato Demetrio in un libro che non ha intercettato nella realtà?
Demetrio, che non ha mai letto un libro in vita sua, scopre nella lettura una luce che lo ricollegherà all’amore per la vita che sembrava irrimediabilmente perduto. La lettura diviene per lui determinante per riscoprire quella realtà del mondo da sempre ignorata a causa del suo inconsapevole e insipido modo di vivere, che però si trasformerà in vita nuova; una metamorfosi che lo renderà profondamente diverso rispetto al passato.
Al di là della storia, bellissima, di Demetrio, “Storia di un punto e virgola” ha altri livelli di lettura? Lei, cioè, ha cercato di stimolare la riflessione del lettore su qualche aspetto in particolare?
Il senso principale del libro, al di là di altri significati che il lettore potrà cogliere, è che la nostra vita può cambiare in meglio se lo vogliamo, che c’è sempre una seconda opportunità se abbiamo il coraggio di guardarci allo specchio e di domandarci chi siamo e dove stiamo andando. Spesso crediamo che la nostra vita sia arrivata a un punto di non ritorno, che tutto sia perduto; invece no, perché se troviamo il coraggio di cambiare, riconoscendo i nostri errori, possiamo veramente trovare una nuova strada lasciandoci alle spalle un passato magari triste. La vita è una ed è un dono da non sprecare mai.