Il calcio, come molti sanno, in Italia nasce ancor prima del 1893, cioè prima della fondazione del Genoa che tuttora è la società più vecchia ancora in attività. Nasce col cosiddetto “calcio ginnico”, grazie a polisportive di ginnastica che avevano al loro interno anche una sezione dedicata al calcio. Il primo torneo di calcio fu disputato a Rovigo nel 1896, nell’ambito del Concorso Interprovinciale Ginnastico. Ma la storia del calcio, nonostante la Federazione Ginnastica (FGNI) abbia avuto una tradizione calcistica più antica rispetto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, fondata il 16 marzo 1898 inizialmente con la denominazione Federazione Italiana del Football (FIF), ufficialmente vengono riconosciuti soltanto i tornei organizzati dalla FIF, poi FIGC, di cui il primo fu il Campionato Federale di Football 1898 vinto dal Genoa Cricket and Football Club. Da allora molte compagini sono nate, contribuendo a far crescere uno sport che oggi è il più seguito in Italia. A questa crescita hanno contribuito anche due elementi non trascurabili: le fusioni tra società diverse e la nascita di giornali e riviste sportive.
Internazionale Torino: la prima fusione che la storia ricordi avvenne in Piemonte. Nel 1887 nacque il Torino Football & Cricket Club, la squadra più vecchia d’Italia, che partecipò al primo campionato di calcio, fondato dal torinese Edoardo Johann Peter Bosio che ne era anche calciatore. Bosio, che fu assunto come ragioniere dalla Thomas & Adams di Nottingham, In Inghilterra venne a contatto con gli ambienti del football, sia come curioso sia come praticante. Al suo ritorno in Italia decise di diffondere questo gioco col pallone anche nel nostro Paese, che non aveva ancora una squadra di calcio, fondando appunto, con l’aiuto dei colleghi inglesi della ditta tessile dove aveva lavorato, il Torino F.C.C. Due anni dopo, il principe Luigi Amedeo di Savoia duca degli Abruzzi, con l’aiuto del barone Cesana e il marchese Alfonso Ferrero di Ventimiglia, fondò la Nobili Torino, che conobbe il football in uno dei suoi viaggi in America. Questa compagine si limitava a disputare quasi unicamente i derby con il Torino F.C.C.Nel 1891 si fuse con il Torino Football & Cricket Club per dare vita all’Internazionale Torino, di cui Luigi Amedeo di Savoia divenne presidente. Questa compagine fu poi assorbita, nel 1900, dall’F.C. Torinese che nel 1906 diede vita all’attuale Torino.
U.S. Livorno: l’Unione Sportiva Livorno nasce nel 1915 dalla fusione tra Spes e Virtus Juventusque, due compagini locali in forte competizione agonistica. Ma sin da subito si trovò di fronte ad un problema non di poco conto: la ricerca di un campo di gioco, che fu individuato in quello di Villa Chayes. Oggi ospita una struttura alberghiera. Passarono solo tre anni e nel campionato 1919-20 ottenne il suo primo successo: la finalissima nazionale. Con questo risultato fu ammessa di diritto tra le 18 squadre che nel 1929 disputarono il primo campionato di Serie A girone unico. Prima del 1929 il massimo campionato di calcio italiano, che si chiamava Prima Divisione, era diviso in tre Leghe: Lega-Nord; Lega-Centro; Lega-Sud. Il colore sociale fu l’amaranto di oggi, il colore del comune di Livorno.
A.S.D. Fortis Juventus: realtà di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, nasce nel 1909 come Palestra Ginniastica Fortis Juventus, fondata da otto soci locali ( Enrico Foà, Guido Cavini, il Prof. Luigi Cipriani, Edoardo Storai, Attilio Calosci, Luigi Dallai, Augusto Piattoli e Italo Conti). Un anno dopo la fondazione, organizzò una prima squadra ufficiale che giocava nell’attuale Piazza Dante della cittadina toscana. Durante il fascismo si fuse con altre due realtà sportive del territorio, la Velox e il Ciclo Club Appenninico. Adottò sin da subito i colori sociali bianco-verde, con un nuovo campo di gioco, il Comunale “Romanelli”,inaugurato il 28 ottobre 1928 fu inaugurato con una amichevole contro il Dopolavoro Provinciale di Firenze: per la cronaca terminò 3-3.
F.B.C. Internaples: formazione napoletana nata nel 1922 dalla fusione tra Naples Foot-Ball Club e l’U.S. Internazionale Napoli, per esigenze finanziarie. Partecipò subito al Campionato di Prima Divisione Lega Sud, in quanto le due società fusesi, erano iscritte a quel campionato. Alla sua prima stagione si qualificò al 2° posto nel Campionato Campania che le permise di partecipare alle semifinali Lega Sud dove si classificò all’ultimo posto. Quell’annata fu dominata da un’altra squadra napoletana, il Savoia di Torre Annunziata, chesi qualificò addirittura per la finale scudetto che perse contro un fortissimo Genoa. «Il 1º agosto 1926 l’assemblea dei soci dell’Internaples decise di cambiare il nome della società costituendo l’Associazione Calcio Napoli. Giorgio Ascarelli fu il primo presidente della storia del club. A spingere il presidente a cambiare denominazione alla società fu probabilmente il fatto che il nome Internaples era sgradito al regime fascista in quanto il termine “Internazionale” ricordava l’Internazionale Comunista (nemica politica del regime), anche perché i fascista osteggiavano i termini stranieri, per cui Ascarelli ritenne opportuno cambiare il termine anglofono Naples con il vero nome della città (Napoli). Nel frattempo, con l’approvazione della Carta di Viareggio, il Napoli ottenne l’ammissione al nuovo campionato di massima serie unificato tra Nord e Sud, la Divisione Nazionale, ufficialmente in virtù del primo posto conquistato dall’Internaples nel Campionato Campano, ma anche per il raggiungimento della Finale di Lega Sud» (cfr. Giuseppe Pacileo – Pietro Gargano, 80 anni di passione, Il Mattino, 2006). A questo punto occorre fare una precisazione: il Napoli non è nato nel 1926 ma nel 1922, visto che dall’Internaples non acquisì solo il titolo sportivo. Altre fusioni nel prossimo articolo.