La disputa russo-ucraina continua e come previsto il fardello economico non è affatto irrilevante. A rischio infatti la fornitura di gas ucraina e dunque Europea. Lunedì il colosso energetico russo Gazprom ha dichiarato: “Oggi, dalle 10:00 ora di Mosca [06:00 GMT], Gazprom, secondo il contratto esistente, cambia Naftogaz a regime di pagamento prepagato per le forniture di gas» chiarendo «Da oggi, la società ucraina riceverà il gas naturale russo solo negli importi che ha pagato».
Inizialmente infatti le condizioni del contratto 2012-2013 tra la compagnia russa Gazprom che fornisce l’ucraina Naftogaz davano la possibilità all’Ucraina di prelevare quantitativi di gas che venivano pagati in un secondo momento e in cambio dell’acquisto di un certo quantitativo di gas le offrivano uno sconto: 280 dollari ogni mille metri cubi rispetto al prezzo medio di mercato in Europa che è di 387 dollari. Tuttavia, sembrerebbe che l’Ucraina abbia prelevato un quantitativo diverso ed ora, come ha reso noto il General Manager della Compagnia russa del gas Alexey Miller, c’è la possibilità che Gazprom intenti una causa contro Naftogaz-Ucraina all’arbitrato internazionale di Stoccolma per un importo di 18 miliardi dollari.
Cambia dunque la musica con il nuovo contratto, con cui Gazprom raddoppia il costo delle forniture di gas senza concedere più alcun sconto e richiede il pagamento dei debiti relativo alle forniture pregresse ammontanti a 4,5 miliardi di dollari.
Una disputa che riguarda anche la fornitura europea e che incrina un rapporto iniziato durante l’epoca sovietica che faceva della Russia un’importante fonte di approvvigionamento energetico per i paesi europei quali Germania,Italia e Francia. Si da il caso che il greggio russo rappresenti oggi circa un terzo dei consumi europei e sebbene le importazioni di gas naturale russo siano solo circa un quarto del totale consumato in Europa esse rappresentano un elemento strategico e difficilmente sostituibile del paniere energetico europeo.
I tentativi diplomatici portati avanti fin ora non hanno ottenuto risultati positivi, il commissario all’Energia Guenter Oettinger ha infatti proposto alle parti un compromesso che prevede da un lato il pagamento immediato di una parte del debito ucraino nei confronti di Gazprom (un miliardo di dollari) con il resto rimborsato nel giro di sei mesi; dall’altro un doppio prezzo del gas. In inverno il prezzo sarebbe di 385 dollari per ogni mille metri cubi; in estate di 300 dollari. L’Ucraina ha accettato il compromesso comunitario; mentre la Russia lo ha finora respinto.
Anche la Casa Bianca ha esortato Mosca a riprendere i colloqui con l’Ucraina, dicendo che la proposta dell’UE è un “ragionevole compromesso”.
Nel frattempo Andriy Kobolev manager di Naftogaz rassicura sulla capacità di Naftogaz di fornire il gas «Ci sono le riserve» ha dichiarato, senza tuttavia fornire cifre. Rassicurazioni arrivano anche da Bruxelles dove la portavoce Sabine Berger ha dichiarato che per il momento i flussi di gas verso l’UE sono normali e che le riserve ucraine ammontano a 13,5 miliardi di metri cubi di gas.