(Adnkronos) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato oggi la legge contenente le disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali.
Il governo, riferisce una nota del Quirinale, ha trasmesso il provvedimento accompagnandolo con una lettera con cui si è data notizia dell’avvenuta notifica del disegno di legge alla Commissione europea e con l’impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate dalla Commissione nell’ambito della procedura di notifica.
“Abbiamo appena ricevuto una nuova notifica” per la legge italiana che vieta la vendita della carne coltivata in laboratorio, dice la la portavoce della Commissione europea per il Mercato interno Johanna Bernsel, e “per quanto ne so non abbiamo ancora condotto la nostra analisi“.
“La nuova notifica – continua Bernsel – verrà analizzata nel merito, nella sostanza, a prescindere dalla procedura legislativa. La compatibilità con il diritto Ue non è influenzata dalla procedura. Per quanto riguarda la tempistica, l’obbligo è di notificare i progetti di legge. A quanto ne sappiamo, la legge non è ancora vigente in Italia. L’obiettivo è che i progetti vengano notificati, in modo che le leggi in contrasto con il diritto Ue non entrino in vigore negli Stati membri“.
Mattarella promulga legge
“In generale – prosegue – l’obiettivo è che nessuna legge entri in vigore in uno Stato membro, se contrasta con il diritto Ue. Se una legge entra in vigore e non viene notificata, e se si tratta di una legge che avrebbe dovuto essere notificata, perché ci sono delle eccezioni, allora si può richiedere ai Tribunali nazionali di dichiararla inapplicabile”.
“In ogni rivoluzione epocale, c’è chi abbraccia il futuro e chi cerca di fermarlo” scrive sui social Beppe Grillo. “È il caso della carne coltivata, innovazione che ci proietta in un mondo più giusto e più sano. Perché allora c’è chi non vuole proprio sentirne parlare? Che sia per pregiudizio o per meri interessi economici, è una posizione ingiustificata che danneggia l’Italia e gli italiani“.
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