‘Stesichoros: The archaeology of sound of the cultic theatre in a greek city in Sicily’ è stato selezionato tra i progetti vincitori della call Marie Sklodowska-Curie action (Individual Fellowships – European Fellowships – Reintegration Panel), nell’ambito del programma quadro per la ricerca e l’innovazione della Commissione europea Horizon 2020.
Il progetto Stesichoros, della durata di 2 anni, ha l’obiettivo di valutare e recuperare il patrimonio intangibile perduto dell’acustica nei teatri del mondo antico attraverso la ricostruzione acustica degli spazi del passato. Un aspetto mai indagato prima d’ora che farà luce su come e perché i teatri di culto cosiddetti lineari e non circolari del mondo greco erano le strutture predilette in passato per gli spettacoli. Caso di studio e sperimentazione del progetto sarà il Parco archeologico di Selinunte in Sicilia, il parco archeologico più grande d’Europa. Il progetto darà il via ad un innovativo approccio multidisciplinare in grado di segnare una nuova linea di ricerca, punto d’incontro per diverse discipline quali l’archeomusicologia, l’architettura, l’acustica e le tecnologie digitali.
Per il 2017 la Commissione europea ha ricevuto oltre 9.000 proposte progettuali, il più alto numero di proposte mai raggiunte fino ad ora. Ad aggiudicarsi i finanziamenti per un valore totale di 250 milioni sono stati 1.348 ricercatori ritenuti ‘eccellenti’. Il Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, Tibor Navracsics ha dichiarato, nell’annuncio dello scorso 29 gennaio, che è stato riconosciuto il potenziale di 1.348 eccellenti ricercatori che affronteranno alcune delle più grandi sfide della nostra società in grado di aiutare a costruire una Europa resiliente, trasparente e competitiva.
Tra i ricercatori vincitori, Angela Bellia, esperta in archeomusicologia e digital heritage, già vincitrice negli anni scorsi della prestigiosa Marie Curie International Outgoing Fellowship, a cui sono stati conferiti vari riconoscimenti per le attività di ricerca scientifica svolte, l’ultimo dei quali è lo ‘European International Women Inventors & Innovators Network Special Recognition Award 2017 for Ingenious & Innovative Achievements’.
“Questa domanda per la borsa Marie Sklodowska-Curie, Reintegration Panel (Ri), sottolinea la mia aspirazione a sviluppare nuove competenze nel patrimonio digitale, competenze che saranno estremamente utili per il mio ritorno e il reinserimento in una posizione di ricerca a lungo termine in Italia, una nazione ben consolidata nel campo degli studi sul patrimonio culturale e digitale“, afferma la ricercatrice. “Ho scelto volutamente l’Ibam Cnr di Catania, perché è oggi un istituto di eccellenza per lo sviluppo innovativo delle relazioni tra scienza e tecnologia e i diversi settori del patrimonio culturale: il progetto sarà anche un’opportunità per collaborare a stretto contatto con esperti nel campo della ricostruzione e modellazione 3d, della realtà aumentata e dell’acustica applicata. Inoltre, l’Ibam potrà beneficiare della stretta collaborazione che ho instaurato grazie alla precedente borsa Marie Curie vinta per svolgere le mie attività di ricerca presso The Institute of Fine Art at New York University (Ifa-Nyu).“
“Una nuova sfida europea – dichiara Daniele Malfitana, direttore dell’Ibam Cnr e supervisor del progetto finanziato dall’Europa – che vede ancora una volta impegnato l’Ibam in prima fila. A pochi giorni dalla conclusione del workshop internazionale Archeologia: ‘Quo vadis?’ che ha radunato a Catania i rappresentanti più illustri dell’archeologia italiana ed internazionale, ci giunge questo importante risultato che premia certamente l’elevata qualità del progetto scientifico proposto, ritenuto eccellente dalla Commissione europea, con una valutazione molto vicina al 100, la soglia massima; ma premia, similmente, l’istituzione che ospiterà la studiosa. L’Ibam – conclude Malfitana – continua con grande entusiasmo e vivacità il proprio lavoro: un team di ricercatori che crede nella propria missione, negli sforzi fatti e nei risultati conseguiti che riconoscono alla struttura un ruolo di primo piano, nel panorama nazionale ed internazionale della ricerca applicata al patrimonio culturale.“